Footbola
·4 marzo 2020
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·4 marzo 2020
La Copa Libertadores è finalmente partita con la sua fase a gironi, step fondamentale per le sorti delle favorite. Dopo avervi presentato la prima parte del tabellone, oggi passiamo alla rassegna degli altri quattro gironi del torneo.
Il grande tema di questo gruppo è indubbiamente il derby “Grenal” tra Grêmio e Internacional, entrambe di Porto Alegre. Il primo faccia a faccia stagionale, disputato un paio di settimane fa per la semifinale del Campeonato Gaúcho, ha visto prevalere di misura il Tricolor, poi sconfitto con lo stesso punteggio in finale dal sorprendente Caxias. La fama di “Rei de Copas” della squadra di Renato “Gaúcho” Portaluppi (campione nel 2017) si è affievolita dopo lo storico 5-0 subito dal Flamengo nell’ultima semifinale di ritorno, ma rispetto ai cugini si tratta di un gruppo solido, che può contare su certezze consolidate negli anni come la coppia centrale Geromel-Kannemann e sulla classe di Éverton “Cebolinha” Soares, titolare nell’ultima vittoriosa Copa América e che sembra pronto per provare il grande salto in Europa nella prossima estate.
Il centrocampo danza al ritmo di Matheus Henrique, già ribattezzato “il nuovo Arthur”, mentre si aspetta la consacrazione di Jean Pyerre, che come il compagno è un giocatore prevalentemente di possesso, ma ha qualche gol in più nelle corde. Il mercato ha portato dei comprimari di buon livello come il veterano Thiago Neves (cacciato dal Cruzeiro dopo la burrascosa retrocessione), il terzino colombiano Orejuela (sempre dal Cruzeiro) e il polivalente attaccante di 35 anni Diego Souza, che non è mai stato un grande bomber ma sa partecipare con qualità al gioco di squadra.
Dall’altra parte della città la situazione è assai differente: “El Chacho” Coudet si è insediato dopo aver vinto la Superliga argentina col Racing, ma ha bisogno di tempo per plasmare il nuovo contesto tattico di una squadra reduce dal calcio reattivo di Odair Hellmann con l’obiettivo di dominare il pallone partendo dalla costruzione bassa e pressando quella avversaria ad alta intensità.
I risultati per ora sono altalenanti ma incoraggianti, e nei due turni preliminari contro Universidad de Chile e Deportes Tolima colpisce il dato sui gol subiti: zero. In settimana inoltre è arrivato dal Porto il terzino destro Renzo Saravia, che da punto fermo proprio del Racing di Coudet si era guadagnato un posto nella Selección, mentre dal Corinthians è stato preso in prestito il centravanti Gustavo “Gustagol”, celebre per la sua capacità di segnare entrando a partita in corso: sarà una valida alternativa al “Depredador” Guerrero, senza dimenticare che dal Cearáè arrivato il prezioso Thiago Galhardo, jolly d’attacco dalla tecnica raffinata e con un buon senso del gol.
C’è da scommettere però che non sarà una lotta a 2, perché Universidad Católica e América de Cali sono campioni nazionali e tutt’altro che comparse. I cileni hanno vinto lo scorso campionato con 13 punti sulla seconda e sono già in testa dopo 6 turni; l’uomo-chiave è il capitano José Pedro Fuenzalida, capace di ricoprire con profitto tutta la fascia destra e di sfornare, nello scorso campionato, 10 gol e 6 assist in 21 partite.
Dall’altra parte le scintille partono dai piedi del 33enne Edson Puch, numero 10 dribblomane che quando è in giornata può diventare imprendibile, mentre a centrocampo è partito molto bene l’argentino Luciano Aued, che unisce forza fisica e un buon sinistro e ha già realizzato 4 gol nelle prime 7 uscite stagionali. Il centravanti sarà il 32enne argentino Fernando Zampedri, che nelle prime 6 di campionato è andato in rete 5 volte; dopo aver speso buona parte della sua carriera nelle serie minori argentine, ha dimostrato negli ultimi anni di saper trovare la porta anche ad alti livelli. Dalla panchina parte di solito il piccolo Diego Buonanotte, che dopo gli inizi di carriera sfavillanti si era arenato tra i tanti infortuni e il difficile adattamento al calcio europeo.
I colombiani hanno conquistato il Torneo di Clausura 2019 e hanno da poco riabbracciato il 34enne attaccante Adrián Ramos, liberatosi dal Granada dopo aver trascorso tanti anni in Europa (Hertha Berlino, Borussia Dortmund) con una breve parentesi cinese nel mezzo; certamente non è più un fulmine di guerra, ma può ancora dire la sua. Tra gli altri spicca, con il suo metro e 69, il mago degli assist Yesus Cabrera, oltre alla solidità in mezzo al campo di Rafael Carrascal.
Tante le aspettative per il Racing in questo girone: l’Academia il suo miracolo stagionale l’ha già compiuto in un pazzesco Clásico contro l’Independiente vinto in 9 contro 11, ma ora, con la speranza di ottenere il pass anche per la prossima edizione tramite l’ultima giornata della Superliga, c’è da fare i conti con un girone ricco di insidie. La squadra di Beccacece però può contare su grande esperienza in ogni reparto: dal 32 portiere Arias, ai difensori Pillud e Sigali, passando anche per il Chelo Díaz (bicampione del Sudamerica col Cile ed eroe del citato derby) e l’immortale Lisandro López. Attenzione però anche ai giovani, con Federico Zaracho che avrà l’occasione finalmente di consacrarsi.
Vincitore della Primera División 2019, il Nacional di Montevideo è partito male nel nuovo torneo di Apertura, racimolando solo un punto in due partite. Davanti c’è ancora l’ex-Catania Gonzalo Bergessio, grande protagonista nella scorsa stagione con 23 gol nonostante i 35 anni compiuti a luglio, mentre il centrocampo si è rinforzato con l’argentino Claudio Yacob, di ritorno in Sudamerica dopo 8 anni tra Premier League e Championship. Il nome di culto è “Chory” Castro, non più frizzante come ai tempi della Liga ma utile soprattutto a partita in corso, ma sarà interessante vedere che impatto avranno i giovani in rampa di lancio come l’attaccante mancino Thiago Vecino e soprattutto il minuto fantasista Santiago Rodríguez.
Altro campione nazionale (del torneo di Clausura) è l’Alianza Lima, che sul mercato ha optato per l’ingaggio di giocatori esperti come il difensore Alberto Rodríguez (76 presenze con la Blanquirroja) e il mediano Josepmir Ballón (che può vantarne 53).
Il miglior marcatore della scorsa stagione Kevin Quevedo è passato al Goiás, mentre il secondo (e miglior uomo assist), il fantasista uruguaiano Felipe Rodríguez, all’Hapoel Tel Aviv. La squadra in generale non sta vivendo un gran momento, e molte delle speranze di qualificazione passeranno soprattutto per la creatività del diez Joazhiño Arroé e per la vena realizzativa dell’ennesimo Rodríguez, il classe ‘91 Federico che tra il 2011 e il 2015 passò senza fortuna per Genoa (senza mai giocare), Piacenza e Bologna (una sola presenza), ma che tra Uruguay e Perù ha saputo dire la sua, anche se mai con troppa prolificità.
Per i venezuelani dell’Estudiantes de Mérida, campioni del torneo di Apertura 2019, si tratta di un grande ritorno nella competizione in cui mancano dal 1999. Le speranze di qualificazione sono poche, e gli occhi sono puntati in particolare sul fantasista argentino Alexis Messidoro, che dopo il fulgido debutto con gol nel 2016 non ha saputo rispettare le aspettative nei vari prestiti in Bolivia, Brasile, Argentina e Uruguay (dove ha giocato la scorsa stagione con la maglia del Cerro Largo), ma dopo aver rescisso il cordone ombelicale che ancora lo legava agli Xeneizes chissà che a 22 anni non possa ritrovarsi nel calcio spregiudicato di Martín Brignani.
Non è stata un’estate facile per il Santos, che dopo la turbolenta separazione con Sampaoli ha affidato la panchina al 73enne portoghese Jesualdo Ferreira, forse sperando di ricalcare quanto ottenuto dal Flamengo con Jorge Jesus. L’ossatura della squadra è rimasta la stessa, con l’elegante Lucas Veríssimo a guidare la linea difensiva, “Pato” Carlos Sánchez leader tecnico ed emotivo del centrocampo e gli spunti di Yeferson Soteldo a dare imprevedibilità in attacco. Davanti dovrebbe agire come falso nove Eduardo Sasha, ma la scelta è ampia con il colombiano Uribe e soprattutto i giovanissimi Yuri Alberto e Kaio Jorge, cannoniere della Seleção al recente Mondiale U17.
Campione nazionale per la prima volta nella sua storia, il Delfín ha vissuto negli ultimi anni una crescita costante, che già aveva portato la squadra ai gironi della competizione nel 2018. Come nel caso dell’Independiente del Valle, l’allenatore è il giovane spagnolo Miguel Ángel López, che dopo aver fatto la gavetta in giro per il mondo da assistente, ha allenato il Recreativo Huelva e la Nazionale della Guinea Equatoriale, da cui ha portato con sé il centrocampista Nico Katá.
Dal mercato è arrivato un centravanti di buon livello come Jhon Cifuente, che dopo aver spaccato le reti per anni si era concesso una parentesi egiziana; vedremo se, ancora 27enne, saprà ritrovare le medie realizzative di due anni fa, quando chiuse la stagione con 42 reti in 47 partite con l’Universidad Católica di Quito. Altro elemento di spicco è Carlos Garcés, centravanti di peso che l’anno scorso ha trascinato la squadra al titolo con 15 gol.
Garnero si ritrova invece tra le mani un Olimpia tra i più forti che potesse immaginare, e non solo per l’arrivo last minute di Adebayor. La squadra è di grande esperienza ma anche di ottimo valore, con una rosa costruita grazie alla milionaria cessione di Mendieta in Messico. In particolare il lotto di giocatori offensivi è davvero di primissimo piano: Santa Cruz, Adebayor, Derlis Gonzales, Recalde, Viudez, Brian Montengro e Jorge Ortega, nomi che possono far sognare davvero tanto i tifosi della O. Anche la difesa e soprattutto la porta (con interessantissimo dualismo Azcona-Aguilar) fanno ben sperare per un ritorno da grande dell’Olimpia in Copa Libertadores.
Il Defensa Y Justicia di Hernán Crespo invece vuole togliersi lo status di sorpresa per cominciare a fare sul serio anche in campo internazionale. Già l’aver tenuto aperto il campionato argentino ai danni di una squadra carissima al proprio allenatore come il River, rendere l’idea di quanto il Defe stia provando a rimanere a galla tra le squadre che contano in Argentina. L’autore di quel gol è stato Juan Martín Lucero, attaccante ormai d’esperienza che però può essere il segreto in un girone veramente molto complicato che è cominciato con il piede sbagliato con la sconfitta con il Santos.
Al Boca Juniors probabilmente prima di questa edizione della Copa Libertadores scappa ancora un pensierino alla Superliga: l’opportunità di scippare il campionato al River c’è ancora a una giornata dal termine, ma è chiaro che appena voltata pagina l’Obsesión tornerà a essere quella di sempre. La rosa di fatto non è stata rivoluzionata nonostante il cambio epocale in società, ed è stata mantenuta l’ossatura della scorsa stagione. L’unico innesto di qualità è il ritorno di Pol Fernández, peraltro in gol nell’ultimo turno di campionato con il Colón. Anche un Fabra finalmente al 100% (più affidabile di Más) e il rientro di Zárate possono dare credibilità alla candidatura xeneize.
Dopo essersi solo avvicinato a interrompere l’egemonia dell’Olimpia, il Club Libertad di Asunción è determinato a fare sul serio anche fuori dai confini nazionali: in panchina è arrivato l’ex attaccante di Napoli, Avellino, Fiorentina e Inter Ramón Díaz, che dopo aver girovagato tra Arabia Saudita ed Egitto torna a disputare la competizione che aveva vinto nel 1996 con il River Plate. In campo l’uomo di punta è ancora il 36enne Óscar Cardozo con il suo potentissimo sinistro, che potrà servirsi del supporto del talentuoso “Tito” Villalba, acquistato per 4 milioni di euro dall’Atlanta United. Dal mercato è arrivato anche l’esperto terzino colombiano Daniel Bocanegra, che dovrebbe dividersi le fasce con l’ex-romanista Iván Piris, mentre in mezzo al campo saprà farsi valere l’altro colombiano Alexander Mejía, mediano di sostanza. Difenderà la porta l’uruguaiano Martín Silva, da un decennio nel giro della Celeste.
A disputarsi il secondo posto con i paraguaiani dovrebbe essere l’Independiente Medellín, che ha iniziato a stento in campionato con soli 8 punti in 7 partite. Il leader tecnico è il fantasista mancino Andrés Ricuarte, ma i gol dovrebbero arrivare dal centravanti Juan Fernando Caicedo, di ritorno dopo il prestito ai New England Revolution, che però non va in doppia cifra dal 2015: potrebbe non bastare per sostituire Germán Cano, che dopo i 75 gol complessivi delle ultime due stagioni si è trasferito al Vasco da Gama.
Il Caracas FC sulla carta non sembra avere i mezzi per competere con la avversarie del girone, ma è partito piuttosto bene in campionato, nonostante alcune cessioni importanti come quella del goleador Jesus Arrieta (tornato in Colombia al Deportivo Cali), del portiere Baroja e del capitano Quijada. Dal mercato è invece arrivato il girovago centravanti argentino Alexis Blanco, che ha iniziato forte con 4 gol nelle prime 6 in campionato. Al centro del 4-4-2 di Sanvicente (ex tecnico della Vinotinto) sta iniziando a brillare la stella del quasi 19enne Anderson Contreras, che insieme a Flores compone una coppia intensa e di qualità, mentre sull’esterno sarà prezioso l’apporto di Richard Celis, tipica ala a piede invertito che partendo da sinistra è capace sia di andare a concludere, sia di fornire il passaggio vincente (12 gol e 8 assist lo scorso anno).
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