Calcio e Finanza
·5 novembre 2024
Calcio e Finanza
·5 novembre 2024
Quando si parla di stadi è impossibile non parlare del Santiago Bernabeu, uno dei templi più iconici del calcio mondiale, nonché casa e simbolo del Real Madrid.
Inaugurato nel 1947, in meno di 80 anni ha subito ben 6 ristrutturazioni, quasi una ogni 10 anni. A dimostrazione che è da sempre l’impianto moderno per eccellenza, un trendsetter in fatto di tecnologia e architettura.
Per questo il Santiago Bernabéu è molto più di uno stadio. È il simbolo del successo e della visione economica del Real Madrid. La sua evoluzione rappresenta la capacità del club di anticipare le tendenze e di investire nel futuro. La modernizzazione attuale lo ha trasformato poi in una vera e propria macchina da soldi.
«Il nostro futuro passa necessariamente dallo stadio», ha detto Florentino Perez alla presentazione del progetto per il nuovo Bernabeu. Una filosofia vincente da sempre. Le grandi sfide, i momenti memorabili e gli aneddoti che si sono susseguiti al suo interno sono parte integrante della sua leggenda, ma è il ruolo economico che ha svolto e che continuerà a svolgere a renderlo uno degli stadi più influenti del mondo.
Il Real Madrid è stato il primo club al mondo a superare il miliardo di ricavi in una stagione. Per la precisione 1,073 miliardi di euro, con un aumento di 230 milioni di euro (+27%) rispetto all’esercizio 2022/2023.
Basta guardare la curva di crescita degli ultimi 25 anni dei ricavi del Real per capire di che cosa stiamo parlando: un incremento costante con un boost vertiginoso post covid, con la gente che è tornata allo stadio e ora può godersi un impianto simile a una navicella spaziale confortevole e ultramoderna.
Tutte le linee di business dei blancos hanno registrato una crescita, ad eccezione di quella legata ai diritti tv. il Real ha quindi potuto chiudere l’esercizio con un utile di 16 milioni di euro, il 32% in più rispetto all’esercizio precedente (12 milioni di euro).
Nel 1944, mentre il Mondo è ancora in guerra, la Spagna, governata da Francisco Franco, è fuori dal conflitto. Il Real Madrid non sta andando benissimo, Barcellona e addirittura Atletico Madrid stanno vincendo di più: i Blancos arrivano da un decimo e un settimo posto in Primera División.
L’allora presidente del club, Santiago Bernabeu, ebbe però un’intuizione: costruire uno stadio che facesse da motore alla crescita economica del club per poi diventare anche più competitivo in campo.
Bernabéu intuì l’importanza di un impianto di proprietà: stadio più grande uguale più gente che paga il biglietto ovvero più ricavi per il club e quindi più soldi da spendere sul mercato dei giocatori. Il vecchio impianto, Chamartín, era insufficiente per accogliere il numero crescente di tifosi e per ospitare le ambizioni di una società che puntava a diventare un colosso internazionale.
L’investimento iniziale fu di circa 37 milioni di pesetas, una cifra astronomica per l’epoca. E qui entra in gioco proprio Franco. Secondo molte ricostruzioni storiche il dittatore spagnolo avrebbe invogliato il Banco Mercantil e Industrial a concedere un importante prestito a Bernabeu per l’inizio dei lavori.
L’inaugurazione ufficiale avvenne il 14 dicembre 1947, con una partita tra il Real Madrid e i portoghesi del Belenenses, che vide le merengues vincere per 3-1. Lo stadio fu inizialmente chiamato Nuevo Estadio Chamartín ma nel 1955 venne rinominato Santiago Bernabéu in onore del presidente.
Real da record: primo club a superare un miliardo di ricavi e bilancio 2024 in utile I Blancos hanno superato il miliardo di ricavi caratteristici: un traguardo storico e che segna un ulteriore record per il club presieduto da Florentino Perez.
La prima grande ristrutturazione fu avviata nel 1953, poco dopo l’inaugurazione. Erano passati meno di 10 anni e l’impianto già non bastava più. Viene quindi aumentata la capienza fino a 125mila posti, all’epoca è il secondo stadio più grande d’Europa dopo Wembley a Londra.
Il 1953 è un anno importante per il Real perché con uno stadio rinnovato il club vuole una stella a illuminare il campo, una stella che poi che cambierà la storia del club. Il Real Madrid compra Alfredo Di Stefano.
Alfredo Di Stefano (Photo by Terry Disney/Central Press/Getty Images)
La leggenda narra che sia stato proprio l’amore di Francisco Franco per la squadra a permettere al fenomeno in arrivo dall’Argentina di firmare con il Real e non con i rivali del Barcellona che lo avevano addirittura messo sotto contratto per primi.
La Saeta Rubia gioca nel Real dal 1953 al 1964: 510 presenze e 418 gol vincendo 5 coppe dei campioni tra il 1956 e il 1960. Lo stadio e Di Stefano portano il Real Madrid ai vertici del calcio mondiale, dove poi resterà per sempre.
Il Real Madrid presenta il nuovo Bernabeu: "Sarà il miglior stadio al mondo" Giornata di presentazioni per il Real Madrid: il club madrileno ha infatti presentato ufficialmente la ristrutturazione del Santiago Bernabéu, in un evento alla presenza anche del sindaco di Madrid, Manuela…
Per quasi 30 anni il Bernabeu non viene toccato, fino al 1982. Fino all’anno dei Mondiali in Spagna. Madrid e il Bernabeu sono l’ombelico del mondo e lo stadio deve essere perfetto: vengono coperti due terzi dei posti a sedere, ridotta la capacità a circa 90mila posti e vengono rifatti spogliatoi, zona stampa e aree vip.
Proprio al Bernabeu si gioca la finale dei mondiali. Di fronte Germania e Italia. Come andò a finire lo sappiamo tutti. Con il Bernabeu ai piedi di Paolo Rossi e di tutti gli azzurri campioni del mondo.
Lo Stadio Santiago Bernabeu nel 1982 (Photo by Central Press/Getty Images)
Dieci anni più tardi altro restyling: nuove normative Uefa costringono alla riduzione dei posti a sedere, migliora la sicurezza e aumentano ancora tribune vip e Skybox.
All’inizio degli anni 2000, il Real Madrid entra in una nuova era “i Galacticos”, arrivano Zidane, Figo, Ronaldo e Beckham. Il club vuole rilanciarsi ancora una volta e vuole ridare lustro alla proprio casa. «Eravamo come i Beatles», disse Figo e lo stadio non doveva essere da meno.
David Beckham e Florentino Perez (Photo Courtesy of Real Madrid/Getty Images)
Altri 6 anni di lavori e nuova copertura ma soprattutto nuove aree commerciali e ancora una volta, aree vip e box privati: entra qualche tifoso in meno ma si fa spazio a chi vuole godersi la partita nel massimo confort spendendo cifre mirabolanti.
Un nuovo restyling avviene nel 2011: aumentano le aree commerciali, arriva il wifi gratuito, migliora l’accessibilità per i disabili e cambiano i sistemi di illuminazione e intrattenimento con un impianto audio nuovo di zecca.
Florentino Perez e il Santiago Bernabeu nel 2013 (Photo by Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)
Real Madrid, gli stipendi 2024/25: ecco quanto guadagnano i Blancos Il club di Florentino Perez si è rinforzato sul mercato, tra entrate e uscite: ecco i salari netti e lordi, con le scadenze contrattuali di tutti i giocatori della rosa stagionale.
Nel 2019, proprio prima del Covid partono i lavori per la ristrutturazione più importante di tutte che ha cambiato completamento il volto all’impianto. Con l’obiettivo di creare un polo d’intrattenimento aperto tutti i giorni dell’anno, in grado di attrarre tifosi, turisti e appassionati anche oltre le partite di calcio.
Ecco le principali novità:
Il tetto retrattile dello stadio Santiago Bernabeu (Photo by Angel Martinez/Getty Images)
«Costerà mezzo miliardo» queste le stime negli uffici delle merengues. Ma dopo due anni, complici pandemia e guerra in Ucraina, la cifra era già raddoppiata. Alla fine, aggiunto al progetto anche il campo retrattile a scomparsa, il nuovo Bernabue costerà quasi 2 miliardi di euro.
E ora 3 mutui pendono ora sulla testa di Florentino Perez:
Per un totale di quasi 70 milioni all’anno.
Cifre astronomiche? Sì, ma sostenibili secondo il presidente Perez: «Le spese annuali per ripagare i prestiti saranno equivalenti a meno della metà dei profitti annui che il nuovo stadio garantirà al Real Madrid»
Profitti che arriveranno sì dalla vendita dei biglietti delle partite di calcio ma non solo. Grazie al tetto richiudibile e al terreno di gioco retrattile l’obiettivo è di far “vivere” lo stadio sette giorni su sette.
In questa direzione va un nuovo accordo da 360 milioni siglato dal Real con il gruppo di investimento Sixth Street e la società statunitense operante nel settore dell’intrattenimento sportivo Legends Hospitality per l’organizzazione di concerti e altri eventi al Bernabeu.
Come parte dell’accordo verrà costituita una nuova società per la gestione dello stadio e il ricavato della nuova attività sarà diviso in due parti. Il 70% di quanto incassato sarà destinato al Real Madrid, mentre il restante 30% finirà nelle tasche di Sixth Street. Un accordo che avrà una durata 20 anni.
L’idea di Florentino Perez: Rafa Nadal presidente del Real Madrid L’attuale numero uno dei blancos guarda anche al futuro: tra i papabili per la successione c’è anche il tennista spagnolo.
E proprio il campo retrattile è una delle novità più importanti che permetterà di trasformare lo stadio nel teatro di un concerto, in un immenso centro congressi, in un palazzetto per basket o tennis un altro giorno per poi tornare il palco dei blancos quello dopo ancora. Il tutto grazie a una galleria sotterranea, una “grotta” di 30 metri di profondità sotto il Paseo della Castellana di Madrid. Ma come funziona?
L’idea alla base dell’opera è quella di creare un sistema di binari su cui circoleranno 7 o 8 lastre di circa 10 metri di larghezza e che saranno stipate nella galleria sotterranea, una sopra l’altra. Le zolle entrano nello spazio ricavato e scendono come se si trattassero di ascensori, una dopo l’altra. Grazie a un sofisticato sistema di ventilazione e di raffreddamento l’erba non si deteriorà quando viene stipata.
Il giorno della presentazione del progetto, il 2 aprile 2019, Florentino Perez in poche parole ha riassunto la sua visione: «Il Santiago Bernabeu è il futuro: sarà uno stadio moderno e all’avanguardia, una nuova e importante fonte di ricavi per il club».
Anche perché, parlando solo delle cifre che si incassano dal matchday i numeri sono importanti:
Somme ingenti arrivano anche da posti VIP, lounge e altre aree di hospitality riservate ai tifosi più facoltosi, alle aziende e agli sponsor. Questi pacchetti di lusso possono costare migliaia di euro a partita. Si stima che i guadagni dalle aree premium possano arrivare a circa 1 milione di euro nelle partite di cartello.
E non dimentichiamoci del merchandising: entrate significative arrivano anche da magliette, sciarpe, gadget sia all’interno dello stadio che nei negozi circostanti. In una giornata particolarmente redditizia, il Real Madrid può generare da 500.000 a 1 milione di euro solo dal merchandising.
Anche le vendite di cibo e bevande all’interno dello stadio contribuiscono ai guadagni. Sebbene questi siano solitamente minori rispetto a biglietti e merchandising, rappresentano comunque una fonte di entrate continua. Per partite di grande affluenza, il guadagno può essere nell’ordine di centinaia di migliaia di euro.
E poi ci sono le sponsorizzazioni e le partnership con incassi che possono variare molto in base al tipo di evento.
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