Il presidente AIA Zappi: «Il protocollo VAR impedisce interventi anche su casi evidenti: siamo aperti a modifiche» | OneFootball

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·12 febbraio 2025

Il presidente AIA Zappi: «Il protocollo VAR impedisce interventi anche su casi evidenti: siamo aperti a modifiche»

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Le discussioni sul VAR di questi giorni, in particolare per quanto riguarda il protocollo che regola gli interventi della tecnologia durante la partita, potrebbero portare a una seria e collettiva discussione fra le varie componenti, anche se a decidere, come sempre in questi casi, sarà l’IFAB.

Intanto, di questo tema ne ha parlato anche il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, durante la conferenza stampa per il 14esimo premio Enzo Bearzot presso la sala Paolo Rossi della FIGC: «Non siamo soddisfatti, quando ci sono delle polemiche. Noi dobbiamo garantire al calcio la miglior prestazione arbitrale possibile. Chiedo uno sforzo nel capire la differenza tra un errore arbitrale che può avvenire e l’applicazione di un protocollo. Tutto il sistema deve adeguarsi a questo, un arbitro non può che applicare il protocollo che ha stabilito l’IFAB. Di questo chiedo conto, non si può addebitare al mondo arbitrale l’applicazione di un protocollo».


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«La soluzione per me è semplice – ha continuato il numero uno degli arbitri italiani –, è l’IFAB che modifica il protocollo. Se e quando l’IFAB stabilirà di modificare il protocollo noi ci adegueremo ben volentieri. Domani sarò a Coverciano per il raduno dell’AIA e le indicazioni del designatore Rocchi sono quelle che vi sto indicando. Il nostro sforzo è quello di ridurre il margine del grigio. Farina diceva che l’arbitro migliore è quello che riesce a rimanere il più uniforme possibile all’interno del mondo grigio del calcio».

Zappi ha commentato così poi l’episodio di San Siro con l’angolo guadagnato dall’Inter quando la palla era già fuori e che ha visto poi, nell’azione dalla bandierina, arrivare il gol del vantaggio dei nerazzurri contro la Fiorentina: «La telecamera dimostra come il pallone fosse uscito. Però solo chi è stato sul terreno di gioco può comprendere che in quel momento, dalla prospettiva di La Penna, Bastoni copriva col suo corpo il pallone. Era impossibile per lui vederlo. L’assistente era dall’altra parte, sicuramente era un’azione veloce. Poteva stare un po’ avanti? Forse sì, però parliamo sempre della bellezza del calcio che è anche l’opinabilità della decisione arbitrale».

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