Calcio e Finanza
·3 gennaio 2023
Calcio e Finanza
·3 gennaio 2023
Si sono svolti oggi i funerali di Pelé, scomparso lo scorso 29 dicembre all’età di 82 anni, dopo che ieri si è tenuta la camera ardente sul prato dello stadio del Santos dove sono hanno reso omaggio diverse personalità dello sport di ieri e di oggi, fra cui il presidente della FIFA, Gianni Infantino.
Proprio questo ha creato polemiche, ma non per la presenza del numero uno del massimo organo calcistico mondiale, ma per una serie di foto che lo ritrae insieme ad altre persone, amici e parenti del fenomeno brasiliano, a pochi metri dalla bara che conteneva il corpo di O’Rey.
Proprio per respingere ogni accusa di comportamento non adatto, Infantino pochi minuti fa ha affidato al suo profilo personale di Instagram un lungo messaggio che recita:
«Sono appena atterrato dal mio viaggio in Brasile dove ho avuto il privilegio di partecipare al bellissimo omaggio a Pelé che si è svolto a Vila Belmiro, a Santos. Sono estremamente sorpreso dopo essere stato informato che apparentemente sono stato criticato da alcune persone per aver scattato un selfie e delle foto durante la cerimonia di ieri.
Vorrei chiarire che sono stato sia onorato che grato che i compagni di squadra e i familiari del grande Pelé mi abbiano chiesto se potevo fare qualche foto con loro. E ovviamente ho subito accettato.
Nel caso del selfie, i compagni di squadra di Pelé hanno chiesto di fare un selfie di tutti noi insieme ma non sapevano come farlo. Allora, per essere d’aiuto, ho preso il telefono di uno di loro e gli ho scattato la foto di tutti noi.
Se essere d’aiuto a un compagno di squadra di Pelé crea critiche, sono felice di prenderle e continuerò a essere d’aiuto dove posso e a chi ha contribuito a scrivere pagine leggendarie del calcio.
Ho così tanto rispetto e ammirazione per Pelé e per quella cerimonia di ieri che non farei mai nulla che sia irrispettoso in alcun modo.
Spero che chi ha pubblicato o detto cose senza sapere e senza cercare informazioni possa avere la decenza e il coraggio di ammettere di aver sbagliato e di correggere quanto ha detto.
La cosa più importante in ogni caso è rendere omaggio al re Pelé, e mentre ho umilmente suggerito che in tutte le nostre 211 federazioni affiliate che almeno uno stadio o un luogo di calcio sia intitolato a lui, daremo l’esempio dando al campo nella nostra sede il nome “Estádio Pelé – FIFA Zurigo”. Um abbraccio e viva o Rei!».