Calcio In Pillole
·19 settembre 2023
Calcio In Pillole
·19 settembre 2023
Questa sessione estiva di calciomercato è stata povera di trasferimenti, soprattutto in Serie A, ma ricca di trattative saltate. Su tutte il famoso scambio Lukaku-Vlahovic tra Juventus e Chelsea, il passaggio di Gabri Veiga al Napoli ma soprattutto è stata la sessione del mancato trasferimento di Lazar Samardzic all‘Inter. Quest’ultimo è stato uno dei casi più eclatanti del mercato, dopo l’accordo raggiunto tra il club nerazzurro e l’Udinese, che prevedeva l’inserimento di Giovanni Fabbian come contropartita tecnica, e quello con l’intermediario della trattativa tale Rafaela Pimenta, tutto andò in fumo quando entrò in scena il padre del giocatore.
Samardzic senior cambiò le carte in tavole cercando di rinegoziare l’accordo sulle commissioni con l’Inter che a sua volta non la prese bene e decise di tirarsi indietro facendo così definitivamente saltare il trasferimento del centrocampista serbo alla corte di Simone Inzaghi. La scelta del padre del giocatore obbligò poi la Beneamata a virare su Klaassen dell’Ajax per rinforzare la propria metà campo. Una vera e propria telenovela di mercato che ancora oggi, a distanza di più di un mese, fa ancora discutere e nasconde nuovi retroscena che stanno venendo man mano a galla,
(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
A rendere ancora più inatteso l’epilogo del mancato trasferimento di Samardzic all‘Inter c’era il fato che il giocatore avesse persino sostenuto le visite mediche con il club nerazzurro. Tanti i giornalisti che hanno immortalato il momento dell’arrivo e poi dell’uscita del serbo dalla clinica. Sfortunatamente il tutto andò in fumo per colpa di accorsi ritrattati, falsi agenti e cattiva comunicazione. Oggi DAZN ha svelato il motivo per il quale Samardzic avesse sostenuto già le visite mediche con l’Inter nonostante il trasferimento non si fosse ancora concluso del tutto. Dietro la decisione del club nerazzurro di anticipare le visite del centrocampista ci sarebbe il CONI, l’ente sarebbe infatti rimasto chiuso per ben quattro giorni quindi, per una questione di prudenza e velocità, l’Inter decise di far svolgere i controlli di routine al giocatore prima del dovuto.
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