Inter-Milan restituisce un Inzaghi ‘umano‘. Gestione folle dei cambi | OneFootball

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·23 settembre 2024

Inter-Milan restituisce un Inzaghi ‘umano‘. Gestione folle dei cambi

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Simone Inzaghi può sbagliare. Inter-Milan ci ha restituito un allenatore ‘umano‘, uno che può sbagliare e che ha perso lo scontro con Paulo Fonseca. Gestione completamente folle dei cambi.

UMANO – Inter-Milan segna un punto nevralgico nella stagione nerazzurra. Siamo al 23 settembre, ma stavolta il vuoto si è creato rispetto alle passate partite. I pareggi di Genova e Monza potevano essere giustificati, la sconfitta al derby no. Soprattutto per come è arrivata. Simone Inzaghi si è rivelato un allenatore ‘umano‘, uno in grado di fare errori e anche gravi. La sfida con Paulo Fonseca non ha avuto storia: il portoghese ha aggirato l’ex Lazio e lo ha battuto con le sue armi.


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Inzaghi, due grandi lacune da Inter-Milan

ATTEGGIAMENTO – La squadra di Inzaghi non ha mai avuto voglia di vincere, lo si era capito già dai primi minuti quando i giocatori del Milan erano liberi di correre centralmente senza contrasto. Dopo il pareggio per 1-1 l’Inter è tornata ad essere presuntuosa e ha creduto di poter vincere il derby non impegnandosi al 100%. Il risultato alla fine ha detto altro e forse farà capire qual è il livello che deve sempre mostrare la squadra meneghina.

ERRORI – Oltre all’atteggiamento però Inzaghi sbaglia soprattutto i cambi in Inter-Milan: è folle sostituire tutto il centrocampo e lasciar fuori Hakan Calhanoglu nell’ultima mezz’ora di gara. Non che stesse giocando la sua miglior partita, ma comunque era l’unico a dare equilibrio ad una squadra inspiegabilmente sbilanciata per 45 minuti nel secondo tempo. Kristjan Asllani e Davide Frattesi non potevano entrare assieme, è inaccettabile inoltre lasciare fuori per 80 minuti il Piotr Zielinski visto a Manchester. Altro abbaglio? Lautaro Martinez! L’argentino non può sempre giocare perché ha la fascia sul braccio. Quest’anno Inzaghi ha la fortuna di avere una terza punta di grandissima qualità come Mehdi Taremi, perché quindi non sfruttarla? La speranza è che da Udine gli errori non si ripetano, ma anche che cambi completamente il registro dei nerazzurri.

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