Calcionews24
·9 novembre 2024
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·9 novembre 2024
Per scoprire il lato bianconero del derby, La Gazzetta dello Sport ha interrogato Evelina Christillin, nota tifosa della Juventus, tra valutazioni sul presente e ricordi.
COSA TEMERE DAL TORO – «Contro di noi loro tirano fuori sempre il meglio. Ci tengono tantissimo, storicamente è sempre stato così, in più hanno bisogno di riscattarsi. E noi in questo momento siamo ondivaghi, possiamo fare partite straordinarie, come a Lipsia, oppure anonime come quella con lo Stoccarda. Vedo una Juventus a due facce, d’altronde è in allestimento, però è una squadra che non ti fa arrabbiare ma sperare. E questo è già un passo avanti».
LA JUVE DI MOTTA PIACE – «Sì, io sono fiduciosa anche se vedo la mia squadra del cuore ancora come un cantiere aperto. D’altronde è inevitabile che sia così, dopo il cambio in panchina e anche in parte della dirigenza. In più in questa prima parte di stagione gli infortuni ci hanno penalizzato, soprattutto quello di Bremer è stato molto pesante. Anche se in quanto a sfortuna il Torino non scherza: perdere Zapata per loro forse è stato ancora peggio… Motta non lo conosco personalmente però mi piace come atteggiamento e come comunica. E poi chiede alla squadra di attaccare sempre».
IL SINNER DELLA JUVE – «Yildiz. È un giocatore che mi piace tantissimo, con il talento che ha può fare la differenza in ogni partita. Ha tanta fame e poi il derby cade nel giorno del 50° compleanno di Del Piero: un segno del destino. Dei nuovi apprezzo Savona, che è valdostano come me, e Thuram, che mi ricorda suo padre Lilian e ha un nome un po’ egizio, Khephren»
CHI SOFFRIVA DI PIU’ I DERBY: BONIPERTI E L’AVVOCATO – «Giampiero, che andava a casa sempre all’intervallo e poi si metteva a fare il solitario perché non voleva sapere il risultato. L’Avvocato si divertiva a prenderlo in giro, facendogli credere che avevamo perso. Agnelli era troppo principesco, si emozionava più nelle notti di Coppa Campioni»