Lecce, Corvino: “Biennale a Gotti? Un errore. Giampaolo? Vi rispondo così” | OneFootball

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·10 novembre 2024

Lecce, Corvino: “Biennale a Gotti? Un errore. Giampaolo? Vi rispondo così”

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Pantaleo Corvino, direttore sportivo del Lecce, ha parlato in conferenza stampa dell’esonero di Gotti e di altri temi. Ecco le parole riprese da PianetaLecce.

GOTTI – “Gli esoneri non vengono imposti dall’area tecnica. Sono sempre decisioni condivise con la società. Lo si fa nel momento in cui bisogna fare delle analisi. Chi racconta altro si fa dei film. Ci sono momenti della stagione nei quali ogni club fa delle valutazioni, per noi il momento è arrivato dopo dodici giornate. Essere negli ultimi posti fa parte del dna di una squadra come il Lecce che deve lottare per la salvezza. Ci sono momenti in cui i risultati non ti supportano. Ma non possiamo perdere l’identità, la direzione verso un obiettivo. Se oltre ai risultati manca l’identità bisogna fare delle riflessioni. Per me è un trauma ogni volta che devo cambiare il timoniere. Non solo il presidente, anche noi come area tecnica non vogliamo avere scrupoli. Sentiamo la responsabilità verso gli altri non solo verso noi stessi”.


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BIENNALE GOTTI – “Quando fai delle scelte credi sempre che stai facendo la cosa migliore. Quando scegli un calciatore pensi che sia quello giusto, poi non si rivela tale e hai commesso un errore. Ma fa parte del gioco. In quel momento abbiamo pensato che era giusto fare in quel modo con il contratto di Gotti. Oggi qualcuno può dire che il biennale è stato un errore, gli errori nella vita si fanno. E’ stato un atto di fiducia da parte nostra, ma oggi abbiamo preso una decisione diversa da quella che abbiamo fatto allora”.

NUOVO ALLENATORE – “Al presidente ho detto che ci sono momenti in cui serve un po’ di ignoranza. Ogni momento storico ha la sua logica. Io e Trinchera siamo uomini di campo. Per tre anni la strada che abbiamo tracciato ci ha portato dei successi col Lecce. Al presidente ho detto che vorrei una persona di campo. Dobbiamo intraprendere una strada comune a tutti, altrimenti si va in confusione. Voglio un allenatore che mi dia delle risposte. Qui abbiamo difeso allenatori che hanno perso sei partite di fila e oggi lottano per lo scudetto. Per noi è importante vedere un’identità, una squadra”.

BILANCIO – “Dopo dodici giornate abbiamo svolto delle analisi e ciascuno di noi singolarmente ha fatto delle riflessioni. Quando la società mi fa delle domande rispetto al percorso della squadra e io devo dare delle risposte. Negli ultimi quattro anni abbiamo avuto un’identità ben precisa, senza essere mai fra le ultime tre, senza subire troppi gol. Non abbiamo mai avuto la peggiore differenza reti del campionato. Dopo dodici giornate ci siamo ritrovati a non trovare”.

MERCATO – “Sull’uscita di Blin? Davanti alla difesa abbiamo preso un giocatore che ha avuto il consenso di tutti. Avevamo Kaba, anche Berisha. Abbiamo sei centrocampisti. Di Coulibaly ho detto che è un giocatore duttile. E’ uscito Gendrey ed è entrato Guilbert. Sono convinto che Guilbert è di valore pari a Guilbert. Così come dicevo che Gendrey era pari o più forte di Calabresi. E’ uscito Pongracic ed è entrato un nazionale come Gaspar, non credo che ci abbiamo rimesso. Gli altri nove giocatori in campo nell’ultima partita c’erano anche gli scorsi anni e non siamo mai stati fra le ultime tre. Non voglio dare alibi ai giocatori, sia chiaro. Loro non sono macchine, sono uomini che possono sbagliare, così come noi. Ma ci sforziamo tutti per dare il massimo”.

TENSIONI GRUPPO – “Ci sono scene che se non ci fossero sarebbe meglio, ma non si può avere la piena castità. Se vedi un calciatore che sollecita un compagno ad alzarsi perché manca poco alla fine della partita denota attaccamento al Lecce. Il calciatore, pensando fosse un avversario, avendo un vero problema, reagisce in un determinato modo. Dall’esterno viene visto poi in un certo modo, ma nella convulsione della partita possono succedere certe cose”.

INFORTUNI – “Tutto è migliorabile. Se qualcosa non va nel modo giusto dobbiamo capire come migliorare. Uno deve vedere da dove parte e dove si trova. Siamo andati dalla B in A e in A ci siamo da tre anni. Non possiamo fare tutto e subito. Ci vuole tempo per migliorare in tutte le aree”.

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