PianetaBari
·27 febbraio 2025
Longo e l’abbondanza in attacco. Qual è la coppia gol migliore del Bari?
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PianetaBari
·27 febbraio 2025
Con il rientro di Novakovich previsto a breve e al netto di ulteriori stop, per la prima volta Moreno Longo avrà a disposizione quattro prime punte. In questo momento, con Falletti e Pereiro in condizioni precarie e un Bellomo volitivo ma i cui limiti sono evidenti, è possibile che l’ex tecnico del Como dia priorità ad un 3-5-2 più canonico, quindi con due attaccanti classici. Insomma, l’attacco del Bari non è mai stato così ricco.
A sostenere questa ipotesi c’è anche il rendimento di Giulio Maggiore, che a Mantova, oltre a trovare il gol vittoria, ha iniziato a far intravedere le sue qualità. Con Maggiore al fianco di Benali e Maita i posti rimanenti sarebbero due, che, con tutto il parco attaccanti a disposizione Longo, potrebbe decidere di affidare ai centravanti.
Oltre ad essere profondo, il reparto offensivo del Bari è anche eterogeneo. Pereiro e Falletti hanno caratteristiche simile, ma il piede forte diverso, quindi sono completamentari; Bellomo può agire sia a destra che a sinistra, ma anche in una posizione centrale, quindi è impiegabile un po’ con tutti. Lo stesso discorso vale per i quattro attaccanti, che hanno pregi e difetti differenti l’uno dall’altro.
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Facciamo un po’ d’ordine. Dei quattro, il più utilizzato fino ad ora è Kevin Lasagna, a cui Moreno Longo ha dimostrato di non voler rinunciare quasi mai. Le caratteristiche di Lasagna sono ben note: buona fisicità, grande potenza in progressione e ottima scelta dei tempi d’attacco alla profondità. In tutto il resto però, si sta dimostrando insufficiente. Lasagna segna poco, commette errori spesso grossolani sotto porta ed ha un rapporto tra xG prodotti e gol effettivamente realizzati tra i peggiori della categoria. In più è molto umorale: se non riesce ad entrare subito in partita è difficile che con lo scorrere dei minuti riesca a cambiare l’inerzia della sua prestazione.
La versione di Lasagna deleteria per la squadra è quella vista contro la Cremonese: appoggi sbagliati, controlli imprecisi ed errori marchiani in area di rigore. Al contrario, quando è in giornata, riesci a farsi valere anche quando costretto a battagliare impari contro le difese avversarie. La gara casalinga contro lo Spezia è forse la miglior della sua stagione sotto questo punto di vista.
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Per lunghi tratti del campionato al fianco di Lasagna si è mosso Novakovich, il cui fatturato realizzativo è leggermente inferiore a quello del partner (3 gol contro 4). Rispetto a Lasagna però, le prestazioni di Novakovich sono state più regolari. Il centravanti statunitense ha sempre offerto un rendimento soddisfacente, adattandosi alle richieste di Longo e riuscendo a massimizzare i propri punti di forza. Novakovich è un centravanti di fatica, che si spende tanto in fase di non possesso ma che riesce a trovare una sua dimensione anche in possesso. Spalle alla porta è un elemento valido e vede bene il gioco, nonostante spesso pecchi di precisione nell’esecuzione tecnica. In più, è una minaccia costante nel gioco aereo.
Come Novakovich, anche Favilli ha una struttura fisica imponente, ma le caratteristiche dei due sono profondamente diverse. Dei quattro attaccanti a disposizione di Longo l’ex Genoa è il meno dinamico ma sicuramente il più efficace nella gestione del pallone. Quando chiamato ad abbassarsi per cucire il gioco Favilli riesce spesso a trovare la soluzione migliore con esecuzioni anche pulite, soprattutto con il piede forte. Ciò che gli manca è la brillantezza atletica, la reattività sui primi passi ed anche quella continuità fisica necessaria per adattarsi ai ritmi richiesti dal campionato.
Chi invece sembra stare molto bene fisicamente è Nicholas Bonfanti, che però soprattutto nella gara contro il Mantova ha palesato tutti quei limiti di cui parlavamo nel suo pezzo di presentazione. Bonfanti è un 9 puro con caratteristiche in controtendenza rispetto agli attaccanti che si stanno sviluppando in quest’epoca. Negli ultimi metri di campo è l’attaccante migliore di cui dispone il Bari, ma fuori dall’area di rigore, se abbandonato o mal supportato, diventa dannoso. Bonfanti ha un primo controllo ruvido, non ha grande visione di gioco e non è neanche fluido nel condurre palla in ampi spazi. Il suo compito deve limitarsi a vivere l’area di rigore, cibarsi delle disattenzioni dei difensori e fare gol.
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Fatto questo doveroso preambolo sull’attacco del Bari, è tempo di provare ad ipotizzare quali potrebbero essere le coppie meglio integrabili.
Lasagna-Favilli, vista solo per qualche spezzone di gara da inizio anno, è una coppia potenzialmente complementare. Come detto, Favilli è molto bravo nel lavoro di cucitura, mentre Lasagna stressa le difese attaccando a ripetizione la profondità. A creare qualche scompenso sarebbe la fase di non possesso, perché entrambi tendono ad astrarsi dal contesto per alcuni fasi di gioco.
Più volitivo rispetto a Lasagna e Favilli è Bonfanti, che ha energie a sufficienza per assecondare tutte le richieste di Longo. Vederlo con Lasagna sarebbe interessante, perché la presenza di Bonfanti permetterebbe all’ex Udinese di agire lontano dalla morsa dei difensori e quindi di ingaggiare uno contro uno nei quali potrebbe far valere il suo maggiore atletismo.
Lasagna-Novakovich è una coppia già vista e di cui conosciamo limiti e virtù, mentre vedere lo statunitense con uno tra Favilli e Bonfanti risulta più complesso per il semplice fatto che mancherebbe quel dinamismo e quella mobilità di cui solo Lasagna dispone. Col Frosinone si è vista anche la coppia Favilli-Bonfanti, che però pare funzionare in un contesto dove diventa preponderante il tasso fisico rispetto a quello qualitativo. Contro la Samp, pertanto è plausibile vedere un Bari con un attacco formato da Favilli e Lasagna.
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