Inter-News.it
·16 aprile 2025
Moviola Inter-Bayern Monaco: Vincic si perde un rigore, ammonizione finale folle

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·16 aprile 2025
Inter-Bayern Monaco ha avuto Vincic come arbitro della partita: questa la moviola dell’incontro valido per il ritorno dei quarti di finale di Champions League 2024-2025 e finito 2-2 (andata 2-1). Di seguito la valutazione del fischietto della federazione slovena, dei suoi assistenti e degli addetti al VAR.
MOVIOLA INTER-BAYERN MONACO, PRIMO TEMPO – Arbitraggio tutt’altro che casalingo e con molti errori. A cominciare dal primo, all’8′, quando grazia Leon Goretzka da un giallo evidente per un fallo in netto ritardo su Marcus Thuram. Non l’unica volta in cui il centrocampista del Bayern Monaco, incredibilmente mai ammonito, eviterà il cartellino. Poco dopo miracolo di Alessandro Bastoni in area su Michael Olise, senza commettere fallo. Al 18′ occasione per l’Inter, con Thuram che cade a palla lontana. Motivo? Un pestone, involontario ma netto, dello stesso Goretzka. Era rigore, per negligenza, e il VAR doveva intervenire. Ammoniti Kim Min-jae al 28′ ed Eric Dier al 45′ per falli simili, entrambi su Thuram.
MOVIOLA INTER-BAYERN MONACO, SECONDO TEMPO – Subito un altro rigore chiesto da Thuram, affrontato da Konrad Laimer mentre entrava in area da sinistra. L’austriaco rischia molto, ma non affonda il colpo e questo lo salva. Avanti i bavaresi al 52′, dopo un contrasto tra Henrikh Mkhitaryan che resta a terra e il solito Goretzka. Ma rispetto agli infiniti interventi del centrocampista ospite questo è il meno netto ed è comprensibile aver proseguito. Sul gol di Lautaro Martinez rimpallo su di lui prima del tiro, non c’è tocco di mano (e nel caso non sarebbe immediatezza, visto il successivo intervento di un avversario). Giallo a Marko Arnautovic, dalla panchina, per proteste. Alla fine assegna sei minuti di recupero, anche esagerati nonostante qualche perdita di tempo. E nell’ultimo di questi Josip Stanisic spinge via un raccattapalle, ma incredibilmente l’unico ammonito è (pure lui dalla panchina) Federico Dimarco. Non si sa perché.
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