Multiproprietà, squadra del Costa Rica all'attacco: vuole un posto nel Mondiale per Club | OneFootball

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·22 novembre 2024

Multiproprietà, squadra del Costa Rica all'attacco: vuole un posto nel Mondiale per Club

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La FIFA si trova a dover gestire un primo grattacapo per quanto riguarda le partecipazioni al nuovo Mondiale per Club del 2025. Come riportato dal quotidiano inglese The Times, una società del Costa Rica – la Liga Deportiva Alajuelense – ritiene che due club non possano partecipare al torneo, dal momento in cui violerebbero le norme imposte dalla stessa FIFA sulla multiproprietà.

Nel dettaglio, il Club León e il Club de Fútbol Pachuca, entrambi di proprietà del Grupo Pachuca, si sono qualificati vincendo rispettivamente la Concacaf Champions Cup nel 2023 e nel 2024. Tuttavia, la Liga Deportiva Alajuelense ha presentato un reclamo legale, chiedendo alla segreteria generale della FIFA di escludere una delle due squadre per «proteggere l’integrità della competizione».


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Cinque club della Concacaf, che rappresenta i paesi di Nord e Centro America e dei Caraibi, parteciperanno alla Coppa del Mondo per Club: oltre a León e Pachuca, si sono qualificati il Monterrey (Messico) e i Seattle Sounders (Stati Uniti). Inoltre, la FIFA ha invitato a partecipare al torneo l’Inter Miami di Lionel Messi, in qualità di vincitore dell’MLS Supporters’ Shield.

Sulla base del ranking FIFA per la Coppa del Mondo per Club, l’Alajuelense sostiene che dovrebbe prendere il posto di uno dei club del Grupo Pachuca come una delle 32 squadre che parteciperanno al torneo la prossima estate. Oltre ai club messicani, il Grupo Pachuca possiede anche l’Everton de Viña del Mar in Cile e una quota di maggioranza nel club spagnolo di seconda divisione Real Oviedo.

Il reclamo dell’Alajuelense fa riferimento al nuovo regolamento della competizione pubblicato dalla FIFA il mese scorso. In particolare, cita l’Articolo 10.1, che stabilisce che nessun club partecipante può, direttamente o indirettamente:

  • detenere o trattare titoli o azioni di un altro club;
  • essere membro di un altro club;
  • essere coinvolto in qualsiasi modo nella gestione, amministrazione e/o performance sportiva di un altro club;
  • avere qualsiasi potere nella gestione, amministrazione e/o performance sportiva di un altro club.

Inoltre, i regolamenti stabiliscono che nessuno può essere «contemporaneamente coinvolto, direttamente o indirettamente, in alcun modo nella gestione, amministrazione e/o performance sportiva di più di un club». In aggiunta, «nessuna persona fisica o giuridica può avere controllo o influenza su più di un club partecipante alla competizione», né essere «in grado di esercitare in qualsiasi modo un’influenza decisiva nelle decisioni del club».

Qualora due o più club non soddisfino questi criteri, i regolamenti prevedono che la segreteria generale della FIFA decida quale club sarà ammesso e come sarà sostituito quello escluso. Questa decisione sarebbe basata sui ranking dei club e sulla quota di partecipazione per ciascuna confederazione o associazione nazionale. Le squadre messicane hanno vinto tre delle ultime quattro Champions Cup — con il Monterrey vincitore nel 2021 — superando così la regola che limita la partecipazione a due club per Paese.

L’Alajuelense, quindicesima nel ranking, ritiene che dovrebbe essere inclusa, dato che le altre 14 squadre sopra di loro sono americane o messicane. Il club, che gioca nella Primera División costaricana e ha vinto numerosi titoli nazionali, vede nel premio in denaro previsto per il torneo una possibile trasformazione per il proprio futuro.

Nel reclamo, l’Alajuelense afferma inoltre che, qualora uno dei club del Grupo Pachuca fosse escluso ma il suo posto non venisse assegnato a loro, la decisione potrebbe essere contestata tramite il Comitato d’Appello della FIFA e successivamente davanti al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.

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