PianetaChampions
·19 dicembre 2024
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Intervistato nel format My Skills di DAZN, il talento del Como Nico Paz ha parlato del rapporto con il tecnico Cesc Fabregas e delle emozioni provate all’esordio con l’Argentina, di fianco all’idolo Leo Messi. Queste le sue parole, riportate da alfredopedulla.com:
Sul rapporto con Fabregas: “La cosa più importante che mi dà è la fiducia nel fare il mio calcio, mi fa stare tranquillo nel fare il mio gioco, muovendomi per il campo. L’idea che ha di giocare con il pallone, di non buttarlo avanti, di cercarmi tra le linee, è qualcosa di importante per me. Mi ricordo molto di lui da giocatore, mi piaceva molto. Aveva tanta qualità, aveva un ultimo passaggio incredibile. Aveva inserimenti, sapeva arrivare in area di rigore e questo è qualcosa da cui devo prendere spunto per migliorare, arrivare di più in area. Quell’ultimo passaggio che aveva è un aspetto che guardo molto. Quest’estate mi ha chiamato, ha parlato con mio padre, con i miei agenti. Mi ricordo la prima volta in cui ci ha scritto, eravamo in vacanza in Grecia e ha scritto a mio papà e lui mi ha fatto leggere. Mi ha detto: ‘Mi ha scritto Cesc Fabregas’ ed è stato speciale per me. I miei modelli? Un giocatore che ho visto molto e che mi è sempre piaciuto è Dybala. È argentino, mi è sempre piaciuto, ho visto tanti suoi video. E anche adesso lo osservo tanto”.
L’esordio in Nazionale con Messi: “È stato incredibile, la miglior cosa che mi sia successa fin qui…poter condividere allenamenti, momenti e lo spogliatoio con questo tipo di giocatori e con il miglior giocatore della storia: Messi. Lo avevo già incontrato una volta, quando avevo 17 anni, con la Sub20, in un allenamento con la Nazionale maggiore. Questa era la seconda volta in cui l’ho visto, ma la prima in cui sono stato in spogliatoio insieme a lui. Non gli ho parlato, mi vergogno, divento nervoso quando lo vedo. Credo che la nostra squadra non sia una squadra qualunque. Giochiamo, proviamo sempre a farlo, con una linea di quattro, usciamo bene con il pallone, pressiamo forte. Questa è la nostra identità che ci rende differenti dalle altre squadre. Il trasferimento dal Real? È stato un grande cambiamento, in Spagna ho giocato prima in terza divisione e poi in prima squadra con il Real Madrid, adesso mi trovo in qualcosa di molto diverso, in uno spogliatoio di gente più grande, di livello, in un campionato di prima fascia. Per fortuna sono venuto qui con la mia famiglia. Mio padre lavora nel calcio e mia madre lavora da casa. E sono venuti tutti qui, viviamo tutti vicino e questo mi aiuta”.