Calcio e Finanza
·25 giugno 2023
Calcio e Finanza
·25 giugno 2023
L‘Arabia Saudita sta trasformando questa estate, appena iniziata, nell’inizio del suo protagonismo nel calcio mondiale. Dopo aver acquisito il Newcastle, attraverso il fondo PIF e ora vicinissimo all’ingaggio di Sandro Tonali, e aver portato Cristiano Ronaldo nella Saudi Pro League. Il facoltosissimo paese orientale sta attirando a sé i migliori calciatori europei, da Benzema a Kanté, con qualche buco nell’acqua, si pensi a Messi e Lukaku. Ma i plenipotenziari del Qatar, altra grande terra finanziaria degli ultimi anni del calcio, e che ha visto vincere finalmente la Champions League al suo Manchester City, non vogliono perdere attrattività. In quest’ottica bisogna considerare la proposta fatta ala Barcellona.
Come riporta il quotidiano catalano Mundo Deportivo, una delegazione del Barça, la scorsa settimana, ha intrapreso un viaggio in Qatar avendo a capo il presidente Joan Laporta e i dirigenti dell’area sportiva Xavier Puig e Joan Soler. La delegazione blaugrana ha incontrato diversi uomini d’affari qatarioti della Baladi Holding. Non solo una visita per questioni di sponsorship, con Laporta che si sarebbe recato anche in Arabia Saudita. Laporta ha tenuto un lungo colloquio con Mohammed bin Abdullah Al-Attiyah, presidente del consiglio di amministrazione di Baladi, che era già avvenuto al Camp Nou in occasione di un Barcellona-Maiorca di Liga del 28 maggio scorso.
Sul tavolo che ha visto andare in scena l’incontro fra i due plenipotenziari era presente anche la possibilità per il Barcellona di creare una squadra satellite in Qatar che possa attirare altri grandi club europei a fare lo stesso. Una sorta di sviluppo in un mercato florido che permetta di crescere anche al calcio locale in una sfida a distanza con i soldi e gli investimenti fuori mercato che avvengono in Arabia Saudita, sotto l’egida del regno saudita.
Per il momento si è ancora nel campo delle ipotesi con le parti che stanno studiano le fattibilità di questo piano e considerando ogni dettaglio. Certamente, se da una parte sarebbe una mossa di visibilità per il Qatar, dall’altra sarebbe una via alternativa per il Barcellona di incassare risorse importanti per accelerare quel processo di risanamento del bilancio ancora in corso dopo i duri anni della pandemia.
Il modello, secondo le indiscrezioni, andrebbe a ricalcare quello del City Football Group con il New York City, franchigia della MLS creata nel 2013 con la collaborazione dei New York Yankees con l’esordio nel massimo campionato statunitense nel 2015. Nelle sue fila hanno giocato campioni del carico di David Villa, Andrea Pirlo e Frank Lampard che hanno permesso al calcio made in USA di godere di un’ampia visibilità, con il marchio della franchigia che ne ha tratto enorme beneficio. Ecco la stessa strada potrebbe essere percorsa dal Barcellona e dal Qatar.
Ovviamente, Laporta, che sta valutando attentamente tutti i dettagli, non chiuderebbe le porte all’altro grande protagonista del mondo arabo, l’Arabia Saudita appunto. Infatti, sul tavolo del Barça, come ha riportato in Italia Tuttosport, c’è la possibilità di portare il progetto Superlega nel paese saudita, qualora Barça e Juventus vengano escluse dalla UEFA, possibilità non da escludere visto i procedimenti in corso contro i due club.
Se i bianconeri hanno preannunciato la rinuncia alla Superlega, Barcellona e Real Madrid sono sempre convinti del progetto di un torneo al di fuori del controllo del massimo organo calcistico europeo. In tutto questo si inserisce il giudizio della Corte del Lussemburgo che dovrà pronunciarsi fra qualche settimana proprio sulla questione Superlega e sulla possibilità che i club possano disputare un torneo non gestito dalla UEFA.