Oliveira «Luvumbo da l’anima in campo per il Cagliari. Nicola? Penso che sia un grande allenatore. Con la Fiorentina si può vincere se…» – ESCLUSIVA | OneFootball

Oliveira «Luvumbo da l’anima in campo per il Cagliari. Nicola? Penso che sia un grande allenatore. Con la Fiorentina si può vincere se…» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·19 aprile 2025

Oliveira «Luvumbo da l’anima in campo per il Cagliari. Nicola? Penso che sia un grande allenatore. Con la Fiorentina si può vincere se…» – ESCLUSIVA

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Luis Oliveira, ex attaccante del Cagliari noto come “Lulù”, ha rilasciato un’intervista in esclusiva sulla squadra di Davide Nicola ed i singoli rossoblù

Luis Oliveira è nella cerchia dei giocatori che in Sardegna si sono fatti amare al punto da restare per sempre nel cuore dei tifosi. Il giocatore brasiliano di passaporto belga ha giocato per i rossoblù tra il 1992 ed il 1996 per poi tornare per la stagione 1999-2000. L’ex attaccante di Cagliari e Fiorentina, noto ai più con l’affettuoso nomignolo “Lulù”, ha parlato in esclusiva per CagliariNews24. Le sue parole:

LE PAROLE DI OLIVEIRA


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Il Cagliari è reduce dalla partita dello stadio “Giuseppe Meazza” contro l’Inter di Simone Inzaghi. Come ha visto la squadra di Davide Nicola nella complicata trasferta contro la prima della classe?

«Nei primi venti minuti il Cagliari non mi è piaciuto per niente, soprattutto l’atteggiamento! Quando una squadra sta lottando per un obiettivo importante come la salvezza si deve dare qualcosa in più. Il Cagliari ha anche avuto l’opputunità di pareggiare ma Piccoli ha sprecato una grande occasione. C’è da dire però che nel secondo tempo abbiamo visto una squadra diversa ma non devono fare così, devono entrare in campo da subito affrotando bene il match. Contro una squadra come l’Inter non dovevamo andare lì a fare per forza punti ma la prestazione va fatta».

Ora all’Unipol Domus arriva la Fiorentina reduce dalla partita di giovedì valida per i playoff di Conference League. Che sfida pensa che sarà quella che si svolgerà presso l’Unipol Domus? Il suo pronostico qual è?

«Io penso che i rossoblù dovranno cambiare subito atteggiamento se vorranno fare una partita importante contro la Fiorentina. Che si vinca, perda o pareggia comandano i giocatori in campo e qualche volta anche gli arbitri. Credo che si possa anche vincere con una mentalità diversa da questa con la quale è stata affrontata la partita contro l’Inter! Non è semplice battere la Fiorentina in questo momento, si sono qualificati in Conference League ed in pià sta cercando di qualificarsi ancora per l’Europa. I rossoblù dovranno affrontare la sfida della Domus mettendosi grande forza e tanto impegno».

Dopo un lungo periodo ai box ora Zito Luvumbo sta provando a tornare ad essere decisivo per la formazione sarda. Qual è il suo pensiero sull’attaccante angolano di proprietà del Cagliari? Si rivede nel giocatore classe 2002 a livello di caratteristiche tecniche?

«Luvumbo prima dell’infortunio era uno che dava l’anima, è un giocatore che può essere molto pericoloso. Nel calcio possono capitare questi infortuni che ti tengono fuori dal campo per qualche tempo, credo che piano piano stia tornando. Penso che sarà uno dei protagonisti della salvezza del Cagliari, è un giocatore importante e che mi piace. E’ veloce e nell’uno contro uno ed è molto bravo, penso che i rossoblù debbano puntare su di lui. Somiglianza? Non penso che tutti i giocatori possano essere dei bomber, alcuni fanno molto lavoro e poi sono poco lucidi davanti alla porta. Lui lavora molto sulla fascia per poi mettere la palla dentro, a volte segna ma altre arriva al tiro stanco. Per me è un giocatore per quelle funzioni sulla fascia o anche come seconda punta – dove secondo me è meglio – per trovare spazi nella difesa avversaria!».

Elia Caprile, uno dei due acquisti del calciomercato invernale dei rossoblù, sta risultando spesso decisivo. Le piace il portiere classe 2001 arrivato dal Napoli? Pensa che i sardi debbano esercitare il diritto di riscatto per trattenerlo (8 milioni di euro n.d.r.)?

«Caprile da quando è arrivato ha dato una grandissima mano alla difesa, è importante e ha visione di gioco. Ormai i portieri devono avere anche i piedi buoni per impostare il gioco da dietro e lui si mette sempre in una posizione per fare le parate, da quando è arrivato ha salvato molti gol. Riscatto? Non so se il Cagliari pagherà la somma per trattenere Caprile perché sono molti soldi ma potrebbero farlo se darò qualcosa in più».

Davide Nicola ha impostato una squadra coerente nel suo modo di affrontare le partite, questo al punto che gioca a viso aperto con le big riuscendo a fare dei risultati insperati (Milan e Juventus n.d.r.). Le piace il gioco impostato dal tecnico del Cagliari? Che idea si è fatto dell’allenatore dei rossoblù?

«Prima di tutto penso che per un allenatore non sia facile prendere il posto di Claudio Ranieri, è difficile dare le soddisfazioni che ha portato lui ai tifosi del Cagliari. I rossoblù devono lottare con quello che hanno in mano e secondo me Nicola è un grandissimo allenatore. Lui cerca di valorizzare il suo gioco trasmettendo ai suoi giocatori tutto quello che ha. Alcune volte abbiamo visto un Cagliari che fa un bel calcio mentre altre volte gli è mancato qualcosa. Oltre all’allenatore però ci sono i giocatori che devono mettere in pratica quello che gli viene detto. Secondo me Nicola è un buon tecnico e sta facendo bene a Cagliari, spero che la salvezza possa arrivare prima possibile!».

Dopo una fase nella quale l’Atalanta sembrava compresa nella lotta per lo scudetto ora questa si è circoscritta ad Inter e Napoli. Quale compagine pensa che possa trionfare dopo le prossime sei giornate?

«L’Inter ora ha un calendario non facile, dovrà sfidare Bologna e Roma, squadre che stanno lottando per degli obiettivi importanti. C’è da dire però che i nerazzurri hanno una rosa importante, possono sostituire diversi giocatori senza che cambi quasi nulla, penso che sarà una bella lotta con il Napoli! Io voglio vedere come andrà questa giornata perché i partenopei giocheranno con il Monza ed in base al risultato dell’Inter vincendo potrebbero andare a meno uno o due. Però il calcio è strano, non puoi pensare di vincere solo perché stai giocando contro l’ultima in classifica ma detto questo credo che i tre punti siano già dei partenopei! Il Bologna ha perso la settimana scorsa per cui ora proverà a battere l’Inter anche se penso che possa vincere la squadra di Inzaghi, non devono sprecare nessuno punto. Io ora la vedo come una situazione da 50 e 50».

Il ciclo inaugurato da Luciano Spalletti è iniziato ormai da più di un anno e mezzo ed ha portato alla delusione dell’Europeo ma anche alla convocazione di diversi giovani. Come valuta l’operato del commissario tecnico della Nazionale italiana?

«Io credo che Spalletti stia facendo bene, ho sentito le critiche per cui solo con i giovani si può andare avanti; penso che serva qualche giocatore di esperienza. Il C.T. sta facendo le sue scelte cercando di trovare in Italia e all’estero i giovani italiani che stanno facendo bene. Penso che il suo lavoro sia positivo perché sta cercando di costruire qualcosa di nuovo, servono i giovani e gli esperti. Vedi Donnarumma che è giovanissimo ma è già tra i maturi! La gente critica perché è felice solo se vincere ma prima di farlo devi costruire qualcosa. Non è che fai una squadra e quella vince dall’oggi al domani, se sei fortunato vinci 2/3 partite. Spalletti sta facendo bene secondo me perché sta trovando dei giocatori importanti per l’Italia e ce ne sono pochi in Serie A, ci sono tanti stranieri e lui sta prendendo i giovani con i quali sta costruendo un gruppo solido».

Un passaggio sulle problematiche incontrate negli ultimi anni dalla Nazionale Brasiliana e dal movimento calcistico verdeoro.

«La soluzione sono i giovani perché, e ti faccio l’esempio del Brasile, noi eravamo abituati bene perché come paese siamo sei volte l’Italia. Nonostante questo non troviamo mai una squadra che possa farci vincere un titolo, anche noi da tanti anni non vinciamo più niente perché c’è tutto un discorso relativo ad allenatori e preocuratori. Ci sono tanti giocatori del mio paese che sono in Premier League e anche se giocano poco vengono convocati in Nazionale, è una cosa ingiusta nei confronti di chi gioca nel campionato brasiliano. Questo vuol dire che c’è un grande potere in mano ai procuratori, ci sono tanti ex campioni che dicono lo stessa cosa in questo momento. E’ cambiato il mondo, noi ai nostri tempi giocavamo per la nostra maglia ma ora non è più così. Si è visto nell’ultimo Mondiale, i giocatori pensano a portarsi appresso il proprio parrucchiere e tutte le cose che potevano permettersi».

Si ringrazia Luis Oliveira per la gentilezza e la cordialità mostrata nel corso di questa intervista

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