Zerocinquantuno
·10 novembre 2024
Zerocinquantuno
·10 novembre 2024
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Di seguito, suddivise per argomenti principali, le dichiarazioni rilasciate prima ai microfoni di DAZN e poi in conferenza stampa dall’attaccante rossoblù Riccardo Orsolini al termine di Roma-Bologna 2-3, match che l’ha visto autore di un’ottima prova e del secondo gol felsineo al 66′.
Un pomeriggio di sorrisi – «Sono felice per questa vittoria, abbiamo conquistato tre punti importantissimi su un campo difficile come l’Olimpico. Bello anche che finalmente si sia sbloccato Karlsson, siamo contenti per lui. Ho sperato fino all’ultimo che segnasse pure Dallinga, peccato che quella rete sia stata annullata: per il modo in cui è entrato, Thijs meritava il gol».
Piena maturità – «Crescendo acquisisci una consapevolezza diversa e una maggior sicurezza nei tuoi mezzi, è principalmente questo l’elemento che mi ha fatto scattare una scintilla, quella che mi permette di dare di più. In questo momento stanno arrivando anche i gol e ovviamente per un attaccante è la cosa più importante, perché aiuto concretamente la squadra».
Ancora niente Nazionale – «Sono decisioni che non spettano a me, io penso a dare il massimo per il Bologna. In questo momento noi esterni d’attacco siamo un pochino penalizzati dal modulo, ma mister Spalletti ha detto che le porte della Nazionale sono aperte per tutti. Io rimango a disposizione, e ogni volta che vengo convocato è un grandissimo onore: mi concentro sul lavoro e quel che arriverà sarà ben accetto, non è un chiodo fisso. In questo momento ho tanti pensieri, a partire dalla Champions League dove stiamo faticando. Siamo un po’ stanchi per via degli impegni ogni tre giorni e adesso approfitteremo della pausa per ricaricare le batterie, ne abbiamo bisogno».
Un Bologna diverso – «Rispetto alla passata stagione abbiamo cambiato allenatore e alcuni elementi di fondamentale importanza, come ad esempio Zirkzee. Avevamo bisogno di tempo, siamo ripartiti cercando di fare quello che il tecnico ci chiedeva. Joshua era una sorta di centrocampista offensivo, perché si abbassava a prendere la palla e fungeva da regista aggiunto, invece con Castro e Dallinga il nostro modo di giocare è variato: sono attaccanti che lavorano più di fisico e fanno reparto da soli. Ci stiamo abituando, ci siamo amalgamati e i risultati cominciano a vedersi».
Superate le difficoltà – «All’inizio sentivo forse un po’ troppa responsabilità per una questione mia personale, perché so che la gente si aspetta molto da me: quando non riesci a ripagare le aspettative dei tifosi, non ti senti all’altezza. Io comunque cerco sempre di farmi scivolare tutto addosso e lavoro sulle mie lacune per migliorare, sia in fase offensiva che difensiva. Il mister in tal senso mi sta dando una grossa mano, parliamo individualmente tutti i giorni. Sono contento del periodo che sto vivendo e spero di continuare così».
Foto: bolognafc.it