Lazionews24
·3 febbraio 2025
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·3 febbraio 2025
I top e flop e i voti ai protagonisti di Cagliari Lazio, match valido per la ventitreesima giornata della Serie A 2024/25.
PROVEDEL 5: non sicuro, sbaglia completamente il tempo dell’uscita e viene punito da Piccoli che trova il gol dell’1-1
HYSAJ 7: l’assist e corse continue in avanti a tagliare la difesa cagliaritana. Era il migliore in campo, poi quell’infortunio lo ha costretto ad uscire (61′ GIGOT 6: entra e dà una mano a proteggere dietro)
GILA 6.5: qualche sortita offensiva delle sue, ma ancor più importante è il lavoro difensivo che fa. Alza il muro davanti a Provedel, si disimpegna bene anche da terzino
ROMAGNOLI 6.5: alza decisamente il livello, interventi sempre precisi e puntuali, sfiora il gol che solo un grande intervento di Caprile gli nega
MARUSIC 5.5: fa il compitino, non si scompone troppo in fase offensiva. Dietro rischia qualcosa, non la miglior gara
GUENDOUZI 6.5: accelera e rallenta il gioco quando e come vuole, corre sempre per due
ROVELLA 6.5: dà ritmo e pulisce il gioco come sa fare lui, imbuca bene per Zaccagni al 72′ ma il capitano non sfrutta l’assist illuminante
ISAKSEN 6.5: voglioso e propositivo, altra risposta importante dopo le ultime uscite. Si sta prendendo il posto a suon di prestazioni convincenti (87′ PEDRO SV)
DIA 6.5: i suoi tagli sono sempre difficili da leggere per gli avversari, non dà mai punti di riferimento. Sponda nell’azione del 2-1 (87′ DELE-BASHIRU SV)
ZACCAGNI 7.5: sempre tra i più pericolosi, fa la fascia senza risparmiarsi e si lancia a caccia del gol dell’1-0. Entra nell’azione del 2-1, la spizzata è decisiva per il gol del Taty (87′ NOSLIN SV)
CASTELLANOS 7.5: finalmente anche il gol! Solita generosità che non manca mai, poi trova la zampata decisiva per il 2-1 e torna in difesa a dare man forte quando il Cagliari assalta. Preziosissimo
DEL ROSSO 7: anche senza Baroni la Lazio conosce alla perfezione il suo compito e porta a casa un successo sporco e di voglia che la rilancia al quarto posto. L’identità a questa squadra non manca, che in panchina ci sia il mister o il suo vice