Calcionews24
·3 marzo 2025
Paulo Sousa Fiorentina: «Consigli a Palladino? Non ne ha bisogno, sa quello che deve fare, hanno tutto per andare in Champions, ma…»
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·3 marzo 2025
Paulo Sousa ha rilasciato una lunga intervista a La Nazione in cui ha parlato del suo percorso da allenatore e della Fiorentina, tra gli obiettivi che può raggiungere le difficoltà che sta vivendo. Di seguito le sue parole.
QUAL È IL SEGRETO DEL SUO SUCCESSO? – «Passione, ambizione, umiltà e lavoro. Continuando a lavorare sui tuoi giocatori con l’obiettivo di vincere sempre. Giocare per il punticino non è mai stato per me, anche quando allenavo la Salernitana e bisognava salvarsi».
DETTA COSÌ SEMBRA FACILE… – «Trovare continuità e identità è difficile, ma se hai anche alle spalle un club con ambizione e organizzazione sei oggettivamente avvantaggiato».
GUARDANDO AL PASSATO, COSA NON RIFAREBBE? – «Le rispondo in modo semplice e diretto: sono un uomo felice».
SEMBRA UNA MOSCA BIANCA… – «Tutte le decisioni che ho preso nella mia carriera hanno fatto sì che arrivassi qui. E qui sono felice. Ringrazio il mondo del calcio che mi ha portato a essere ciò che sono e mi ritengo fortunato. Quindi perché avere rammarico?».
CHE CALCIO HA TROVATO LÌ? – «È stata una bella sorpresa. Ha una dinamica di crescita, anche per certe scelte legate ai giocatori ‘residenti’ che porterà la lega a migliorare entro tre anni ed entro cinque la Nazionale sarà molto competitiva».
MERITO ANCHE SUO, NON SIA MODESTO… – «Non sarò io a dirlo, ma i miglioramenti dei dieci giocatori under 23 ‘residenti’ che ho in squadra. Sono concentrato nel portare questi ragazzi a un livello più alto possibile».
PARLIAMO DI FIORENTINA… – «Sempre molto volentieri, un’esperienza incredibile, nella quale la sinergia tra pubblico e squadra fu fantastica».
L’ULTIMA VOLTA CHE LA FIORENTINA AVEVA PIÙ DI 45 PUNTI DOPO 27 GIORNATE ERA LA SUA STAGIONE 2015/16… – «Sono emozioni uniche che mi porterò sempre dentro. Un gruppo cresciuto con un forte senso di identità e che aveva stretto un legame grande con l’ambiente».
HA QUALCHE CONSIGLIO PER PALLADINO? – «Raffaele non ha certo bisogno dei miei suggerimenti e sa bene quello che deve fare».
MA IL CONFRONTO È INEVITABILE… – «Oggi la Fiorentina ha una rosa incredibile in numero e qualità, e lui ha idee chiare e orientato nelle sue scelte. Come del resto lo era anche Italiano. Per questo sono sicuro che farà bene».
NELL’ULTIMO PERIODO, PERÒ, LA SQUADRA HA AVUTO DIFFICOLTÀ… – «Può succedere. Ma quando hai una proprietà forte e ben determinata come lo è Commisso, tutto si può fare. Al presidente deve andare il massimo riconoscimento per quello che sta facendo per il club, con investimenti importanti. Le dirò di più».
SONO CURIOSO… – «La Fiorentina ha tutto per andare in Champions e fare un percorso ottimo. Soprattutto se tutti andranno dalla stessa parte, ambiente compreso. Come è successo per il Napoli quando vinse lo scudetto. Firenze non ha niente da invidiare a quella piazza e neppure a Bergamo, che ha creato stabilità tecnica e finanziaria. A Firenze c’è un progetto secondo me entusiasmante».
MA IN QUESTO MOMENTO LA SQUADRA È IN DIFFICOLTÀ… – «Quando Firenze trova una connessione squadra-tifosi raggiunge una chimica unica. L’unione di tutti e tra tutte le componenti sta alla base dei risultati».
IL MERCATO DI GENNAIO HA PORTATO TANTI NUOVI GIOCATORI… – «Questo mercato può essere fondamentale e pericoloso. Nella pre-stagione hai la possibilità di lavorare e creare identità. Ora devi lavorare in fretta e magari evitare infortuni e su questo la Fiorentina non è stata fortunata. Ci vuole calma e pazienza».
LA SUA FIORENTINA FINÌ QUINTA E ANDÒ IN EUROPA LEAGUE… – «Quella attuale, non sono scaramantico, può fare molto meglio. Come detto, grazie all’unione di tutti, con coraggio e ambizione, senza perdere fiducia nelle proprie qualità».
DA EX DEL PANATHINAIKOS E DELLA FIORENTINA, COSA ASPETTARSI DALLA SFIDA DI GIOVEDÌ? – «La Fiorentina non deve temere nulla, ma giocherà in un ambiente speciale. Caldissimo, capace di prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà ed esaltarla nei momenti positivi».
IL PANATHINAIKOS È GUIDATO DA UN ALTRO PORTOGHESE, RUI VITORIA… – «Lo conosco, ha dato stabilità e il suo è un gioco molto organizzato che propone calcio. Cura molto i dettagli e predilige il gioco offensivo, come recita la scuola portoghese dei tecnici».
HA VINTO TANTE COPPE, QUALCHE CONSIGLIO PER LA FIORENTINA? – «Bisogna dare un senso semplice e chiaro: le finali spesso non si ‘giocano’, ma si vincono. Devi avere determinazione in quello che puoi controllare».
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