Calcio e Finanza
·19 ottobre 2024
Calcio e Finanza
·19 ottobre 2024
La notizia, passata per lo più in secondo piano in Italia, ha avuto vastissima eco come naturale in Francia, dove da ora si sogna che Parigi possa presto avere un derby di alta classifica. E quindi diventare anche nel calcio una capitale del mondo, come lo è già in numerosi altri campi. Non solo, ma siccome a entrare nel calcio sono due colossi dell’industria mondiale come il gigante del lusso LVMH di Bernard Arnault e la Red Bull, lo scenario che si sta profilando, con il beneplacito del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, sembra giungere con un tempismo eccezionale visto che andrà ad aiutare una Ligue 1 in crisi finanziaria: i diriti televisivi, dopo il flop di Mediapro nel precedente triennio, sono scesi dai circa 580 milioni annui che garantivano Amazon e Canal+ a circa 500 milioni per l’attuale formato con DAZN e beIN Sports.
Inoltre in maniera prospettica c’è che pensa che l’entrata di questi due giganti industriale nel calcio parigino potrebbe anche aiutare il movimento transalpino ad avvicinare Serie A e Bundesliga, ovvero le due leghe europee che immediatamente sopravanzano quella francese in termini di fatturato.
La notizia in se stessa è che il Paris FC, squadra capoclassifica nella Ligue 2 (la nostra Serie B) sta per essere acquistata mediante la holding Agache dalla famiglia di Bernard Arnault, patron del gigante del lusso LVMH che secondo Forbes è tra gli uomini più ricchi al mondo con un patrimonio di oltre 170 miliardi di dollari (sicuramente Arnault è la persona più doviziosa d’Europa visto a tenergli testa nelle classifiche mondiale sono soltanto i magnati delle big tech americane).
La guida operativa spetterà ad Antoine Arnault, uno dei cinque figli di Bernard, la dinastia però non sarà sola nell’azionariato. Ad accompagnarla vi sarà anche Red Bull, il gruppo di bevande che fa capo al thailandese Chaleo Yoovidhya e a Mark Mateschitz (figlio di Dietrich, co-fondatore della società scomparso nel 2022) e che è proprietario già di molte società calcistiche nel mondo (tra le altre in particolare Lipsia, Salisburgo e New York).
L’operazione prevede più passaggi a livello tecnico. Il primo prevede che gli attuali proprietari, l’imprenditore Pierre Ferracci e Investcorp (il fondo del Bahrein in passato interessato a Inter e Milan e azionista di minoranza dal 2020 del club parigino) cedano subito una quota del 55% agli Arnault e del 15% a Red Bull. In questo modo Investcorp uscirà immediatamente dell’investimento e Ferracci resterà nell’azionariato, mantenendo il 30% sino al 2027. A quella data l’industriale cederà le ultime azione agli Arnault che saliranno a un totale dell’85%. A conferma del piano di lungo periodo della dinastia transalpina, che inizialmente ha previsto un investimento tra 100 e 200 milioni di euro.
Infine, ma è un particolare da non sottovalutare, va notato che Ferracci non è un uomo qualunque in Francia. Il figlio Marc è infatti il viceministro dell’industria dell’attuale governo ed è stato testimone di nozze dello stesso Macron. E questo non solo suona come una conferma che il varo di una nuova e potenziale squadra importante a Parigi abbia avuto l’avallo dell’Eliseo (sempre necessario in Francia quando si parla di operazioni strategica che abbiano un minimo senso strategico), ma anche di quanto sussurato ai suoi tempi questa testata da un banchiere parigino vicino agli Arnault nel periodo in cui si vociferava che la dinastia più ricca di Francia fosse interessata a entrare nel capitale del Milan: «Penso che se mai Bernard investirà nel calcio lo farà in Francia, anche perché una operazione all’estero potrebbe non essere vista benissimo dall’Eliseo e dagli ambienti politici della nazione».
Entrando nel piano più prettamente sportivo il piano non sarà quello di partire da subito con investimenti monstre (che sono possibili visto i due colossi alle spalle del nuovo Paris FC). Invece si preferirà seguire l’esempio di quanto sviluppato da Red Bull a Salisburgo e a Lipsia: costruire squadre con età giovani, che negli anni possano diventare protagoniste del calcio europeo. L’obiettivo, manco a dirlo, sarà quello di poter un giorno sfidare la leadership sinora incontrastata, sia nella Ville Lumière che nella Francia intera, del Paris Saint Germain degli emiri del Qatar.
Da notare poi che praticamente in concomitanza con l’annuncio del Paris FC c’è stato quello in casa Red Bull, della nomina dell’ex tecnico di Borussia Dortmund e Liverpool Jurgen Klopp quale Responsabile del Calcio Globale di Red Bull. Quasi a volere dire che gli investimenti del gigante delle bibite nel calcio non sono terminati. Anzi, visto lo stipendio garantito a Klopp, sono destinati ad aumentare.
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