Pogba rivela: «Sono caduto in depressione senza rendermene conto. Non volevo restare a Torino. Squalifica? Avrei smesso di giocare se…» | OneFootball

Pogba rivela: «Sono caduto in depressione senza rendermene conto. Non volevo restare a Torino. Squalifica? Avrei smesso di giocare se…» | OneFootball

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Juventusnews24

·8 aprile 2025

Pogba rivela: «Sono caduto in depressione senza rendermene conto. Non volevo restare a Torino. Squalifica? Avrei smesso di giocare se…»

Immagine dell'articolo:Pogba rivela: «Sono caduto in depressione senza rendermene conto. Non volevo restare a Torino. Squalifica? Avrei smesso di giocare se…»

Pogba rivela sul futuro e non solo: tutte le dichiarazioni dell’ex centrocampista della Juventus. I dettagli

L’ex calciatore della Juve Paul Pogba ha parlato a GQ France per analizzare il suo futuro ma non solo: di seguito le parole del bianconero.

FUTURO – «Oggi ci sono proposte. Arrivano da ogni dove. Da ogni dove. Voglio vedere cosa mi si addice di più. Perché sono in un periodo cruciale della mia vita e della mia carriera. È una decisione che prenderò il tempo di soppesare».


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DEPRESSIONE – «Sono caduto in depressione senza nemmeno rendermene conto, finché un giorno ho iniziato ad avere delle chiazze sulla testa. Non capivo cosa fosse. Mi hanno detto che era stress. Nessuno ti insegna cos’è la depressione».

ARRIVO A TORINO – «Quando sono arrivato in Italia, mi chiamavano Balotelli. Avevo già il mohawk, le tinte, i balli celebrativi, ma anche i movimenti tecnici e tutto ciò che ne consegue. È la mia personalità, ho imparato il calcio così, per strada. In quella squadra, c’era spazio per esprimermi in modo diverso».

COSA È SUCCESSO A TORINO – «Prendevo la palla e giocavo da solo fuori. Mi arrangiavo con quello che avevo. Ma non volevo restare a Torino. La mattina portavo i miei figli a scuola, ed era proprio accanto al campo di allenamento, che sofferenza».

SQUALIFICA – «Se ci avessi messo quattro anni, avrei smesso di giocare a calcio. Non volevo dirlo pubblicamente, ma è quello che pensavo. Non ho capito. Perché? Mi hanno dato la pena massima, il che significa che non avevano davvero ascoltato nulla di quello che avevo detto loro».

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