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Lorenzo Mantelli·20 aprile 2022
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Lorenzo Mantelli·20 aprile 2022
Il calcio spagnolo è scosso dalle intercettazioni pubblicate da El Confindencial sul presunto conflitto d’interesse tra la Federcalcio iberica e Kosmos, società di eventi sportivi proprietà di Gerard Piqué, per l’organizzazione della Supercoppa spagnola in Arabia Saudita.
Protagonisti delle intercettazioni sono proprio Piqué e il presidente del massimo organismo calcistico iberico Luis Rubiales.
Secondo quanto riferito da El Confidencial, la Rfef avrebbe stilato con gli organizzatori sauditi un accordo da 40 milioni di euro a stagione per ciascuna delle sei edizioni dell’evento (240 milioni totali), negoziando una commissione complessiva da 24 milioni con Kosmos, che ha agito da intermediario per completare l’operazione.
In una conferenza stampa indetta per offrire la sua versione dei fatti, Rubiales ha respinto ogni accusa, parlando di accordo esemplare con riferimento all’organizzazione della Supercoppa.
Ed è passato al contrattacco, dichiarando di aver visto violata la propria privacy attraverso la diffusione dei suoi messaggi privati su WhatsApp.
Per i quali, peraltro, si è spinto a una metafora ardita, sospettando una operazione ordita ai suoi danni. “È una mafia”, ha detto, adombrando l’ipotesi di essere vittima di un complotto.
“Se sono stati capaci di farmi questo non vedo perché non potrebbero mettermi una busta cocaina in auto per incastrarmi?”. “Non c’è niente di illegale in quello che è stato fatto”, ha aggiunto, “io so chi trae vantaggio da tutta questa situazione e anche loro lo sanno”.
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