Calcio e Finanza
·30 settembre 2024
Calcio e Finanza
·30 settembre 2024
La Procura di Milano, che ha sgominato i traffici illeciti del tifo organizzato di Inter e Milan con 19 misure cautelari, ha avviato anche un cosiddetto “procedimento di prevenzione” nei confronti dei due club milanesi.
Le società non sono indagate ma dovranno dimostrare, in un contraddittorio, di aver reciso i legami con il mondo degli ultras, soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti per le partite. Altrimenti si potrebbe arrivare, davanti alla Sezione misure di prevenzione del Tribunale, ad un provvedimento di amministrazione giudiziaria.
Ma cos’è un procedimento di prevenzione? E cosa rischiano Inter e Milan su questo fronte? Si tratta, come detto, di un provvedimento che se non dovesse essere sterilizzato dalle contromisure organizzative delle due squadre, (soprattutto sul fronte della gestione dei biglietti che per gli ultrà è fonte non solo di «ulteriori profitti» ma anche di una non meno importante «possibilità di legittimazione»), potrebbe in futuro sfociare in un istituto già più volte utilizzato negli ultimi tempi dai magistrati soprattutto sinora nel settore della logistica (come nei casi Dhl o Esselunga) e della moda (Armani o Dior): la messa in amministrazione giudiziaria della società.
La misura potrebbe riguardare anche singoli suoi settori di attività (articolo 34 del decreto legislativo 159/2011) quando si ritiene che, attraverso il libero esercizio della propria attività economica (pur se non illecita e pur se esercitata con modalità non illecite), all’impresa possa essere rimproverato, anche solo a titolo di rimproverabilità colposa per inerzia o cattiva organizzazione interna, d’aver agevolato l’attività di persone indagate per un determinato catalogo di reati.
Questo istituto giuridico non ha una finalità repressiva, ma preventiva, quasi “terapeutica”. La misura non è finalizzata (come invece può avvenire nel campo penale) a punire l’imprenditore estraneo a un’associazione criminale, ma a contrastare la contaminazione antigiuridica di un’impresa sana, sottoponendola a un parziale controllo giudiziario proprio per sottrarla il più rapidamente possibile all’infiltrazione criminale, depurarla di quegli elementi inquinanti o rafforzarne i presìdi interni e così restituirla “bonificata” al libero mercato.
Nel caso di Inter e Milan non si è ancora arrivati a questo strumento, ma l’obiettivo risanatorio è lo stesso e con l’avvio di un procedimento di prevenzione appare perseguito dai magistrati spingendo i club ad auto-curarsi prima che sia necessario un diretto controllo giudiziario.