DirettaCalcioMercato
·25 aprile 2025
Real Madrid-Barcellona, vigilia movimentata: l’arbitro del match scoppia in lacrime durante la conferenza stampa. Il motivo

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·25 aprile 2025
La vigilia del grande classico del calcio spagnolo, che vale la Copa del Rey, inizia con le lacrime del direttore di gara designato per il match Ricardo De Burgos. Scopriamo perché.
Quanto può pesare un fischietto? Tanto, tantissimo. E non solo sulle sorti di una banale partita, ma anche e soprattutto sulla persona designata per il suo utilizzo. Chiedere a chi ha avuto il coraggio di denunciare le ire del tifo, riversatasi persino sulla figura del figlio: ossia, Ricardo De Burgos. Che, alla vigilia della finalissima di Copa del Rey tra Real Madrid e Barcellona, si è lasciato andare in conferenza stampa, scoppiando in lacrime nel bel mezzo di essa. Di seguito, motivo e parole del diretto interessato.
A scatenare definitivamente lo sfogo dell’arbitro, classe ’86, una domanda relativa ai video mandati in onda da Real Madrid TV. Che, come l’ultimo pubblicato ieri, segnalano e criticano i suoi errori di giudizio. Gonzalo Fuertes, designato al VAR, stava prendendo parola. Poi, però, De Burgos ha ceduto, palesando un momento di fragilità:
“Si parla tanto dei video di Real Madrid Televisión – ha detto – perché sono quelli che hanno maggior ripercussione. Ti racconto situazioni che hanno vissuto alcuni miei colleghi. Quando tuo figlio va a scuola e ci sono dei bambini che gli dicono che suo padre è un ladro e torna a casa piangendo è molto duro. Ciò che faccio nel mio caso è cercare di educare mio figlio e dirgli che suo padre è onesto”.
Il nodo in gola lo blocca. Ma, una volta trovata la forza di proseguire, conclude così il suo intervento, che contestualmente sancisce la fine della conferenza stampa arbitrale:
“Un uomo onesto, dicevo. Che si sbaglia, come un qualsiasi sportivo. È duro, fottutamente duro, una cosa che non auguro a nessuno. Però il giorno che lascerò questa professione voglio che mio figlio sia orgoglioso di ciò che è stato suo padre e del mondo arbitrale. Perché l’arbitrare ci ha dato grandi valori, e non meritiamo ciò che stiamo soffrendo. E non penso tanto a noi professionisti, ma al danno che queste cose fanno ai nostri colleghi del calcio giovanile. Che ognuno faccia una riflessione sul dove vogliamo andare e sul futuro dello sport e del calcio”.