Calcio e Finanza
·18 novembre 2019
Calcio e Finanza
·18 novembre 2019
«Nel dover constatare purtroppo che a Rieti sono venute meno le condizioni per portare avanti un progetto serio nel calcio professionistico, la mancata disputa della gara Rieti-Reggina conferma come le norme che abbiamo introdotto meno di sei mesi fa hanno impedito il verificarsi di una farsa e che si falsasse il campionato».
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha commentato così la mancata disputa di Rieti-Reggina, match valido per la 15ª giornata del Girone C di Serie C: «Non si scherza più, basta prese in giro, lo avevamo promesso a tutti i protagonisti del nostro mondo, primi su tutti i tifosi: gli sciacalli non hanno diritto di cittadinanza nel calcio italiano», ha aggiunto.
A seguito dei fatti della scorsa stagione agonistica, il Consiglio Federale della FIGC, infatti, ha modificato le norme per impedire che si verificassero più casi come Cuneo-Pro Piacenza. Il pacchetto di provvedimenti adottato in due riunioni successive ad inizio 2019 non consente più ad una società di scendere in campo senza l’allenatore titolato a farlo e se si manifestano evidenti carenze organizzative e gestionali.
A queste si aggiungono, con l’obiettivo di preservare la competizione sportiva, l’esclusione dal campionato alla mancata disputa di due gare ufficiali (prima erano 4) e al mancato pagamento degli emolumenti per due bimestri.
Anche Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha parlato a proposito di quanto accaduto: «Le nuove regole funzionano, consentono di difenderci meglio e di evitare disastri. Chi non è in regola deve sapere che qualcuno, nel solco delle regole, ci metterà la faccia, studierà tutto e proseguirà a fare pulizia».
«Quando abbiamo elaborato le nuove regole – ha aggiunto – nessuno era così ingenuo da non mettere in preventivo che qualcuno tentasse di bypassarle, con il sorriso dei banditi abituati a far fallire le società che pensano, o meglio sperano, di poter rientrare. Abbiamo lavorato in questi giorni tutti insieme, Gabriele Gravina, Umberto Calcagno, Renzo Ulivieri, Marcello Nicchi con un unico obiettivo, rendere normale il calcio, impedire la gogna, educare i giovani. Un grande contributo è venuto da professionalità che ci hanno confortato».
Ghirelli ha poi precisato: «Hanno perso i “furbastri”, chi nell’ombra spera di emergere, fregandosene del bene collettivo. Mi dispiace per i tifosi, lo so che soffrite, ma noi abbiamo l’obbligo di far pulizia. Oggi non è un bel giorno perché non si è giocato, ma oggi siamo più forti.
Il presidente della Lega Pro ha poi concluso: «Come si può constatare con i fatti, in questi mesi non abbiamo scherzato. Stiano tutti tranquilli, non abbasseremo la guardia perché sappiamo che riformare non è semplice, ci vuole perseveranza e tempo. Vorrei auspicare che i banditi, i ricattatori, quelli che pensano solo al loro interesse “particolare”, vengano ascoltati di meno».