
Zerocinquantuno
·3 marzo 2025
Ripresa da grande squadra, la rosa è ricca di alternative e tutti i ragazzi vanno sostenuti. Orsolini non si discute, il trio nel mezzo detta legge

Zerocinquantuno
·3 marzo 2025
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Bologna-Cagliari 2-1: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri al Dall’Ara.
PRO
Cambiaghi e la ricchezza della rosa – Ho condiviso la scelta di Italiano di cambiare buona parte dei titolari rispetto alla partita col Milan e anzi, mi sarei aspettato altri giocatori in campo sin dall’inizio, su tutti quel Cambiaghi che comunque ha funzionato alla grandissima da subentrante. Se il mister può ruotare i vari interpreti senza che il livello delle prestazioni si abbassi è merito della rosa, ancora più profonda rispetto all’anno scorso, alla faccia del «mercato insufficiente» di cui tanto si è detto e scritto prima ancora che cominciasse la stagione.
Il terzetto Odgaard-Ferguson-Freuler – Ormai penso si possa dire che ci sono due Bologna: uno con e uno senza Odgaard. La sua interpretazione del ruolo di sottopunta è fantastica, e il fatto che Jens sia praticamente inamovibile in quella posizione ci sta facendo capire quanto Ferguson sia bravo a ricoprire anche altre zone di campo. Conclude il terzetto Freuler, indispensabile geometra di un centrocampo che gode di tante alternative, ma che ha in questi tre titolari degli autentici fuoriclasse.
Il secondo tempo – Mi ricollego in parte al punto precedente per sottolineare che sì, la gestione dei minuti finali forse non sarà stata impeccabile, ma nel secondo tempo il Bologna ha agito da grande squadra: rimonta repentina come contro il Milan, palleggio senza frenesia, nessun rischio e qualche occasione per chiudere i conti (purtroppo non concretizzata). In tal senso, è stato fondamentale il lavoro dei tre uomini in mezzo al campo appena citati, intelligenti e lucidi nello scegliere quando accelerare e quando invece rallentare i ritmi: hanno letteralmente comandato il gioco a loro piacimento.
Orsolini a 9 gol – Si potrebbe dire tanto su Orsolini e sul fatto che per qualche motivo a Bologna c’è ancora chi è capace di criticarlo. Quello che so io è che pur avendo saltato diverse partite per infortunio è già a 9 reti in campionato anche quest’anno, più una in Coppa Italia: esattamente di cosa stiamo parlando?
L’ambientamento di Calabria – Non che il ragazzo avesse bisogno di grosse presentazioni, perché lo conoscevamo già e la sua carriera parlava per lui, ma è bello constatare nei fatti come Calabria si sia già calato benissimo nella realtà Bologna, dentro e fuori dal campo: ieri, all’esordio da titolare in casa, ha fornito una buona prova, e mi hanno fatto molto piacere anche le sue parole cariche d’entusiasmo nel post partita.
CONTRO
La ricerca del bersaglio di turno – Una delle note negative della partita non è stato Erlic in sé, quanto i troppi commenti negativi che gli sono piovuti addosso dopo un primo tempo dove in tanti non hanno performato al meglio. L’ex Sassuolo ha commesso qualche sbavatura, ma quando non si gioca da tempo un po’ di ruggine è fisiologica. Bersagliare un singolo non fa bene a nessuno: la forza di questo Bologna è proprio il gruppo ed è giusto che tutti i ragazzi ricevano lo stesso supporto, senza che le valutazioni siano influenzate dai pregiudizi (nel caso di Erlic il cartellino pagato 7 milioni, in quello di Casale il fatto di essere stato – erroneamente – inquadrato come sostituto di Calafiori). La bella stagione dei rossoblù, con la squadra che lotta per un posto in Europa ed è in semifinale di Coppa Italia, dovrebbe essere più che sufficiente per sostenere tutti in maniera incondizionata anche se si chiude un primo tempo sotto di misura: applaudire al giro di campo finale, a vittoria conquistata, è troppo semplice e non fa onore a nessuno.
Il rischio delle rimonte – Ribaltare i risultati attraverso gioco e carattere è molto bello e appagante, ma non è qualcosa che riesce sempre (vedi Parma), ed è un peccato che il Bologna abbia spesso bisogno di prendere uno schiaffo per poi reagire. È vero che l’esposizione a determinati rischi fa parte della filosofia di Italiano, ma in certi casi entra proprio in gioco la distrazione: il gol preso ieri da Piccoli, ad esempio, era evitabilissimo, ed è arrivato a seguito di errori banali di Lykogiannis e Lucumí.
Pepè Anaclerio
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Foto: bolognafc.it