Rocchi, Inter Lazio nell’occhio del ciclone: la versione dell’AIA sul gol di Marko Arnautovic | OneFootball

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·27 febbraio 2025

Rocchi, Inter Lazio nell’occhio del ciclone: la versione dell’AIA sul gol di Marko Arnautovic

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Rocchi, l’arbitro nella bufera per quanto accaduto in Inter-Lazio di Coppa Italia: la versione dell’AIA sul gol di Arnautovic

L’arbitro Rocchi si trova sotto i riflettori per la decisione controversa che ha riguardato il gol di Marko Arnautovic nella partita di Coppa Italia tra Inter e Lazio. Di seguito, l’analisi del Corriere dello Sport.

SULLA RETE DI ARNAUTOVIC – «Cono, linee, traiettorie. Non è una lezione di fisica/geometrica ma quello che avviene per giustificare, interpretazione (e non regolamento) alla mano, la rete di Arnautovic in Inter-Lazio di Coppa Italia. L’AIA, ieri, in maniera solerte, ha fatto sapere (attraverso Sky) che la rete è da considerarsi buona. Ecco perché».


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I MOTIVI – «Mandas non avrebbe potuto parare il pallone, vista la balistica del tiro, e quindi De Vrji non può avergli impedito nulla; b) De Vrji è abbastanza lontano da Mandas da non interferire con lui; c) il pallone passa lontano da De Vrji, così da ritenere la posizione del difensore nerazzurro non punibile. Tutto questo per aver recepito le indicazioni che arrivano dalla Fifa e dalla Uefa (ieri proprio il board di Rosetti ha analizzato l’episodio, come fa quando capita qualcosa di fuori dal comune, in maniera da mettere poi a disposizione degli arbitri Uefa i giusti strumenti per giudicare): per entrambe, ovviamente, la rete non è da annullare. Per corroborare la tesi, è stato filtrato anche che la rete di Juve-Empoli fu giudicata buona nonostante la posizione di Cacace davanti a Di Gregorio. Tutto chiaro, quindi? Mica tanto».

LE SPIEGAZIONI DELL’AIA – «Torniamo alle spiegazioni fornite dall’AIA, meglio, da Rocchi (CAN) circa il fuorigioco di De Vrij: chiediamo, come può non essere interferente la posizione di un giocatore piazzato davanti al portiere tanto da costringere quest’ultimo a spostarsi (attenzione, non solo con la testa, ma anche con le gambe, cambiando appoggio, basta chiedere ad un portiere qualsiasi cosa cambia nella spinta e nel tentativo di parata avere un appoggio sbagliato) per cercare di vedere da dove parte il tiro».

EPISODI SIMILI – «E per chiudere, il fuorigioco di Cacace davanti a Di Gregorio in Juve-Empoli? Posto che sono gli stessi arbitri a dire che non c’è episodio uguale all’altro, in quel caso Di Gregorio aveva una parte di visuale libera, lo testimoniano le immagini e lo supporta il tentativo di parata del n. 1 bianconero, con il pallone che gli passa sotto le gambe».

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