Pagine Romaniste
·15 marzo 2025
Roma-Cagliari, Ranieri: “Dovbyk deve lottare come tutti gli altri. Deve iniziare a credere in noi come noi crediamo in lui”

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·15 marzo 2025
Pagine Romaniste – Oggi, alle 13:00, Claudio Ranieri terrà una conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Cagliari, valida per la 29ª giornata di Serie A. Il tecnico giallorosso discuterà delle condizioni della squadra dopo la delusione in Europa League, delle scelte di formazione e delle aspettative per un match che si preannuncia fondamentale per il futuro della Roma in campionato. Sarà l’occasione per fare il punto sulle assenze, sulle possibili novità tattiche e sull’importanza della gara in ottica qualificazione europea.
“Prima di iniziare volevo tornare sull’espulsione di Hummels, avevo visto l’immagine da un telefonino e non la dinamica dell’azione. Ci può stare l’espulsione, forse è un pochino forzata. Non ci sono tutti e quattro i parametri per dire che fosse una chiara occasione da gol. Credo che sia stato un pochino severo, la poteva dare come poteva dare il giallo. Una partita particolare come Bayern Monaco-Real Madrid, dopo 10 minuti, avrebbe dato il giallo e nessuno avrebbe gridato allo scandalo. Vorrei sempre Turpin, come Letexier, sono arbitri decisionisti e bravissimi: a me piacciono questi tipi di arbitri. Non è andata per il verso giusto, siamo dispiaciuti e amareggiati, ma questo è il calcio. Non facciamo vittimismo, questo è il calcio. Ora possiamo andare sul Cagliari. Non faccio mai le interviste dopo la partita di coppa del giovedi, ma Cagliari è una città per me particolare: mi ha dato i natali come allenatore, mi piaceva ridirlo ancora una volta”.
Il poco impiego di Koné e Saelemaekers e i zero minuti di Pellegrini portano a ragionamenti? “Ho a disposizione 26 giocatori e l’allenatore può fare 5 cambi. Per voi fa notizia ma per me fa plusvalenza, mi permette di cambiare la partita in corsa. Avevo bisogno di determinati tipi di giocatori, poi dopo 10 minuti salta tutto e non si può fare ciò che uno aveva in mente strategicamente. Sono giocatori fortissimi e sono nella mia mente per fare bene e forte la Roma, per me non c’è nessun problema”.
Su Dovbyk. “L’ho cambiato quando ho ritenuto giusto cambiarlo perché vedevo che continuavano ad attaccare fin troppo. Ho messo Soulé perché ho dato più struttura alla squadra. Ho lasciato Dybala perché riusciva a farmi da riferimento avanzato, cosa che Dovbyk non riusciva a fare. Deve svegliarsi e far vedere di cosa è capace. Noi crediamo in lui e ora lui deve credere in noi”.
C’è qualcosa che sta cambiando anche nella sua testa per il futuro? “Se c’è qualcosa, ve lo verrei a dire? Mi sembra prematuro, aspettate la fine del campionato e saprete il Presidente chi ha scelto. Io non cambio idea, ho un raggio d’azione e vedo. Ora il focus deve essere sulle 10 partite, è la cosa più importante per società, tifosi e tutti. Ne abbiamo 5 fuori e 5 in casa, 6 e 4 considerando con la Lazio. Raccoglieremo i punti che sapremo meritarci”.
Che vuol dire che Dovbyk deve credere in voi? “Che noi abbiamo un modus di giocare aggressivo, con determinazione. Ho detto a lui: “Tu pensi al gol, io penso alla prestazione. Se tu non fai gol ma mi fai la prestazione uno ci può passare sopra, ma se non fai la prestazione né il gol uno ci comincia a pensare”. Chiedo sempre ai ragazzi la prestazione, poi uno non può stare sempre al 100%. Se non mi dai né la prestazione né il gol mi lasci con l’amaro in bocca. Deve lottare, come lottano tutti quanti. Non voglio credere che si sia arreso, non credo, ma me lo deve dimostrare. Se si arrende ho altri 25 che vogliono giocare”.
Ha parlato con la proprietà per la conferenza di oggi? “Non ho parlato con nessuno”.
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