Roma, Dahl: “Jurić ci ha detto dell’esonero quando…” | OneFootball

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·12 novembre 2024

Roma, Dahl: “Jurić ci ha detto dell’esonero quando…”

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Samuel Dahl, terzino svedese classe 2003 della Roma, ai microfoni del portale svedese Fotballskanalen, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sull’esonero di Jurić.

Dopo la partita contro il Bologna nello spogliatoio ci ha riuniti e ha detto che non era più il nostro allenatore. Ha ringraziato e salutato. Vedremo cosa succede adesso. Non ne ho idea. Non mi era mai successo di esordire con un allenatore esonerato subito dopo. Ora ricomincio da capo. Potrò mostrare le mie capacità ad un nuovo allenatore. Cerco di farlo ogni giorno. Voglio giocare come tutti gli altri. Ora finalmente è arrivato il debutto e spero di aver mostrato qualcosa. Spero di giocare ancora un po’ quando tornerò. In ogni caso sono felice che sia arrivato l’esordio in Serie A e spero di poter dimostrare qualcosa. Se il nuovo allenatore che arriverà ha visto la partita scorsa contro il Bologna oppure no lo vedremo, oppure se sa chi sono oppure no. Dovrò lavorare ogni giorno”.


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VERONA, ITALY – NOVEMBER 03: Ivan Juric head caoc of AS Roma during the Serie A match between Verona and AS Roma at Stadio Marcantonio Bentegodi on November 03, 2024 in Verona, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Dahl e l’ambientamento nella capitale

Arrivato quest’estate dal campionato svedese, Dahl ha avuto qualche problema, come prevedibile, nell’adattarsi al campionato italiano.

È stato più difficile del previsto. Anche se non sono arrivato alla Roma con l’idea di giocare subito. Sapevo che non sarebbe successo. Ma poi, quando ti siedi sulla panchina settimana dopo settimana, si insinua ancora nel tuo corpo. Alcuni giorni sono tornato a casa e sono rimasto più deluso di altri ma ho parlato con i miei cari e ho cercato di affrontarlo nel migliore dei modi. Alcuni giorni sono stati migliori di altri”.

“Ed è un ambiente molto più difficile in Italia. Il fatto di giocare contro giocatori molto migliori mi rende le cose più difficili. Sia fisicamente che mentalmente. È una nuova lingua. Non conosco l’italiano e non sono molto bravi in ​​inglese. Credo di aver messo un po’ di pressione anche su me stesso. Devo imparare la lingua per poter avere una conversazione come stiamo facendo adesso. Il semplice fatto di poter discutere e creare relazioni con i compagni di squadra diventa molto più semplice se possiamo comunicare tra loro. Trovo difficile instaurare rapporti con tutti i membri del team, quindi studio l’italiano e cerco di imparare il più velocemente possibile”.

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