Salvatore Esposito: “Sono ancora KO, ho corso un rischio ma non me ne pento. Lo Spezia crede ancora alla A diretta” | OneFootball

Il centrocampista dello Spezia Salvatore Esposito ha rilasciato un’intervista in esclusiva alla Gazzetta dello Sport.

“Sono ancora KO, spero di rientrare preso. Ho giocato anche non stando bene correndo il rischio per la squadra, non me ne pento. La punizione al Pisa la metto sotto solo al gol al Milan, il primo in A sotto la nostra Curva. Chi calcia meglio di me da fermo? Verde della Salernitana, per me è il numero uno.

Dispiace non poter aiutare, per un calciatore stare fuori è la cosa più brutta. Non mi sono dato scadenze per tornare, guardo giorno dopo giorno. Crediamo al secondo posto perché conosciamo le nostre qualità, ci arrenderemo solo quando sarà la matematica a dirlo. Non abbiamo rimpianti, in campo abbiamo dato tutto. Potevamo gestire meglio alcune situazioni ed essere più liberi di testa, ma se rifletto su punti persi e altri ottenuti senza meritarlo siamo in equilibrio.

Per me far segnare mio fratello Pio è una gioia doppia, vedere quanto è cresciuto in due anni mi rende orgoglioso e fa rendere ancora meglio. Da qui alla fine avrà ancora miei assist. Giochiamo insieme dai tempi del campetto, ci conosciamo a memoria e ci troviamo. A Castellammare siamo cresciuti in un quartiere in cui si pensava solo al calcio e abbiamo imparato la furbizia e la cattiveria sportiva.

Brescia è la mia seconda casa, giocare contro di loro mi emoziona. Ho quella maglia nel cuore avendoci giocato 3 anni prima dell’Inter. Ovviamente sento di più la sfida con la Juve Stabia, per me è proprio difficile. Pio all’Inter? Deve crescere step by step, lo sa. L’agente Giuffredi lo consiglia bene e insieme faranno le scelte migliori.

L’Inter per me non è un rimpianto. La decisione di cedermi alla SPAL mi ha spronato a dimostrare che si erano sbagliati. Per me quella in nerazzurro resta un’esperienza bellissima, con me c’era anche Adorante che ora sta facendo benissimo proprio alla Juve Stabia. Strano, vero?”