Footbola
·18 luglio 2020
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·18 luglio 2020
Mai, nella storia del calcio svedese, era accaduto che il premio di giocatore del mese fosse conteso da tre compagni di squadra. Eppure, complice l’ottimo percorso dell’IFK Norrköping, primo con 20 punti in 8 gare (a +3 dall’Elfsborg secondo, che però di giornate ne ha disputate 10), tutti i tre in lizza avevano un ottimo motivo per figurare sul podio: due reti e due assist per Simon Thern, quattro reti per Kristoffer Totte Nyman, due reti e tre assist per Sead Haksabanovic, che ha vinto il premio per la seconda volta (la prima nel settembre 2019), scelto dalla critica che gli riconosce «di essere uno dei migliori del campionato, un punto di forza del Norrköping e uno dei principali motivi per cui il club ha ottenuto 12 punti nelle prime 4 giornate. Sead è incredibilmente abile e pericoloso negli uno contro uno».
Nato il 4 maggio 1999 a Hyltebruk assieme alle due sorelle e cresciuto nell’Halmstad, nelle cui giovanili entrò a 6 anni, Haksabanovic è uno dei talenti annunciati del calcio svedese. Già nel 2015, da quindicenne, mentre studiava all’Östergårdsskolan, fece sette settimane di provini al Chelsea, una a Liverpool in cui segnò una tripletta in 20’, poi Aston Villa, Manchester City e United: «Uno scout spagnolo mi chiese cosa facessimo lì, aveva visto Sead giocare 5’ e riteneva dovesse giocare coi grandi» raccontò il padre, Senad. Suo figlio, quasi omonimo, già s’allenava con la prima squadra dell’Halmstad e il 9 aprile 2015 esordì in campionato, durante una sconfitta per 0-3 all’Örjans Vall contro il Norrköping in cui gioca oggi. Sostituì Jules Barny e divenne il secondo più giovane debuttante d’Allsvenskan, dietro solo a Nicklas Bärkroth.
A fine anno l’Halmstad retrocedette in Superettan dove Haksabanovic, con 8 reti e 7 assists in 30 gare, si mise in mostra nell’immediata promozione del club. Nel dicembre 2016 s’aprì una trattativa col Club Bruges, data per interrotta a seguito di visite mediche non superate (tesi rigettata dall’ad del club, Vincent Mannaert) fino a quando Haksabanovic spiegò: «Non volevo fare l’errore di molti talenti che hanno fatto un primo passo troppo grande e poi sono scomparsi». Il giorno dopo, l’agente Ferhat Cifci ottenne per il suo assistito il rinnovo fino al 2019 ma il 7 agosto 2017 il West Ham offrì 3 milioni di euro e l’Halmstad accettò. Grazie a quei soldi, e alle contemporanee cessioni di Ivo Pekalski, Fredrik Olsson e di Isak Petterson proprio al Norrkoping, l’Halmstad mise a bilancio cessioni per oltre 35 milioni di SEK.
Haksabanovic debuttò con gli Hammers il 19 settembre successivo, in Coppa di Lega. S’allenò con l’Under 23, poi Pellegrini gli consigliò un prestito a Málaga nell’agosto 2018. Non andò come sperato: «L’allenatore qui non aveva idea di chi fossi, non conoscevo la lingua, metà squadra non parlava inglese e durante un allenamento mi misero a lato a guardare gli altri, fu un’ingiustizia». Richiamato da Mario Husillos, insoddisfatto del minutaggio concesso al ragazzo, nel gennaio 2019 Haksabanovic accettò il prestito al Norrköping fino all’estate 2020. Tornò nella Svezia lasciata nel 2017, con 4 reti in 18 partite, tra cui quella decisiva – il 1° aprile – contro l’Östersund di Graham Potter che dodici giorni dopo avrebbe vinto la Svenska Cupen: «Ho 19 anni e devo giocare, qui è dove mi sento a casa», disse al podcast di Olof Lundth su Fotbollskanalen.
Nella stagione 2019, Haksabanovic realizzò 6 reti e 8 assist. Quest’anno, in meno di un quarto del tempo, è già rispettivamente a quota 2 e 6. È tornato in nazionale, montenegrina, sebbene avesse esordito con Alexander Isak nell’Under 17 svedese e giocato fino all’U19 quando, nel 2017, su consiglio del padre («La mia famiglia proviene da lì, ogni anno ci torniamo») cambiò idea. Haksabanovic, per molto tempo paragonato a Fredrik Ljungberg (entrambi cresciuti ad Halmstad, esordienti precoci e trasferitisi in Premier League), poteva finire in Serie A – nel dicembre 2016, all’Inter – e recentemente è stato conteso da Fiorentina e Hammarby. Si parlò d’AIK, destinazione rifiutata «perché mi offrivano pochi soldi, così il mio agente (Jozo Palac, ndr) mi ha detto che il Norrköping avrebbe offerto un contratto migliore».
Il 12 giugno scorso, il prestito dal West Ham è diventato un trasferimento a titolo definitivo, senza però render note le cifre (fonti confidenziali parlano di 10.5 milioni di SEK). Il compagno di squadra Castegren lo definì senza mezzi termini «il miglior giocatore del campionato». Il tecnico Jens Gustafson ha usato queste parole: «Säkerligen den största affären IFK någonsin har gjort». Tradotto: «Probabilmente, è il più grande affare che l’IFK abbia mai fatto».