Calcio e Finanza
·14 novembre 2024
Calcio e Finanza
·14 novembre 2024
A pochi mesi dal via al processo elettorale per scegliere i nuovi vertici, la Lega Serie A si riscopre e si conferma spaccata. Dopo mesi di posizioni più o meno univoche uscite da via Rosellini per quanto riguarda i temi federali, l’assemblea FIGC chiamata a votare sul testo del nuovo statuto lo scorso 4 novembre ha certificato la spaccatura tra i club della massima serie. Una spaccatura confermata anche nella giornata di oggi, considerando le undici lettere arrivate alla segreteria della Lega in mattinata per dire no al ricorso sul testo dello statuto FIGC.
In mattinata infatti sono giunte alla segreteria della Lega Serie A undici lettere, in particolare da parte di:
Si tratta di 11 dei 12 club che nella stessa assemblea del 4 novembre si erano astenute dal voto (mentre otto società del massimo campionato avevano votato contro), ponendosi di fatto sulla linea di Gravina. Rispetto all’assemblea, il Cagliari dovrebbe essere il club a non aver inviato la lettera oggi.
Si tratta di messaggio di intenti verso l’assemblea della Lega Serie A convocata per le 19 di oggi in videoconferenza: manca di fatto così la maggioranza per votare e depositare un ricorso a nome della Lega Serie A, ma resta l’ipotesi si possa muovere anche un singolo club a proprio nome contro il testo del nuovo statuto FIGC.
Una spaccatura emersa nelle scorse settimane non solo oggi sui temi federali, ma nata soprattutto sulla gestione della Lega da parte del presidente Casini. Tanto che già lo scorso maggio Inter, Juventus, Milan e Roma avevano inviato una lettera proprio di attacco al numero uno della Serie A.
Sullo sfondo, quindi, è battaglia aperta tra due fazioni: della prima fanno parte diverse big come Inter e Juventus ma anche altre società rilevanti come Atalanta, Fiorentina e Roma, ovverosia quelle società che già nei mesi scorsi spingevano per evitare lo scontro diretto con la FIGC, ponendosi di fatto sulla linea del presidente federale Gravina e accontentandosi del maggior peso che la modifica dello statuto ha concesso alla Lega, con il passaggio da 3 a 4 consiglieri in consiglio federale e dal 12% al 18% dei diritti di voto in assemblea.
Dall’altra parte, invece, i rappresentanti principali del secondo gruppo sono la Lazio di Claudio Lotito e il Napoli di Aurelio De Laurentiis, così come il Milan, il Torino di Cairo insieme tra gli altri al Verona di Setti. L’area lotitiana, di fatto, che puntava (e punta ancora, visto che il ricorso può anche essere depositato da un singolo club) ad andare allo scontro con la Figc sul tema dello statuto, in particolare per cercare di avere maggior peso per la Lega Serie A in federazione sia nel consiglio che nell’assemblea.
Considerando che quindi, alla luce delle undici lettere odierne, non ci potrà essere una maggioranza in Lega a favore del ricorso, si tratta non solo di una vittoria del gruppo guidato da Inter e Juventus e di una sconfitta del secondo gruppo guidato da Lotito, ma anche una conferma che al momento per la prima volta dopo molto tempo l’area lotitiana in Lega si trova ad oggi in minoranza. Il tavolo di scontro, poi, dalla questione legata allo statuto FIGC si sposterà presto anche sull’elezione del nuovo presidente di Lega, con la data per le elezioni che sarà fissata a breve (probabilmente a inizio gennaio dopo la Supercoppa italiana in Arabia Saudita). E lì si giocherà un’altra partita rilevante per capire se l’ala lotitiana riuscirà a recuperare terreno strada facendo rispetto ad oggi.