Südtirol, Bravo: “Col Brescia importante ma non decisiva, Castori più evoluto di chi si ritiene tale” | OneFootball

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·20 febbraio 2025

Südtirol, Bravo: “Col Brescia importante ma non decisiva, Castori più evoluto di chi si ritiene tale”

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Il ds del Südtirol Paolo Bravo ha rilasciato un’intervista al Giornale di Brescia in vista del match con le Rondinelle che è stata riportata da TifoBrescia.

EQUILIBRIO – “In B, c’è talmente tanto equilibrio che sfide tra chi è a 34 punti e chi ora è ultimo sono a tutti gli effetti degli scontri diretti. Ecco perché ritengo quella di domenica una partita importante con tre punti pesanti in palio, ma non decisivi per la salvezza. Noi siamo stati anche ultimi, ma poi ci siamo ripresi. In B è facile trovarsi giù, così come è altrettanto frequente riuscire a risalire la china”.


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LA CLASSIFICA – “Ci sono alcune squadre importanti che hanno speso parecchio, e sono quelle che sono ai primi quattro posti più il Palermo, che devono giocare per puntare alla promozione. Tutte le altre devono pensare in primis a salvarsi. La discriminante è proprio quella: il denaro speso. Chi ne ha investito tanto, ha l’obbligo di giocare per vincere; le altre, prima si mettono al sicuro e meglio è. Poi, una volta raggiunto questo obiettivo, si vedrà cosa si può fare di più. Ma il blasone a volte può diventare una zavorra. Semmai, ogni anno, ci sono le sorprese, in positivo, vedi la Juve Stabia o noi due anni fa con quel fantastico sesto posto, così come in negativo, vedi la Samp. Questo è un campionato dove l’aspetto caratteriale e l’organizzazione sono determinanti”.

MARAN CONTRO CASTORI – “Io ho avuto il piacere di conoscere bene Castori, seppur anche con Maran ci siamo parlati qualche volta, e l’impressione è che siano due tecnici dallo spessore caratteriale e personale di livello superiore. Persone strutturate, che lavorano. Castori ha tra l’altro infilato un ruolino di tutto rispetto: lo descrivono come tecnico solamente pratico, ma vi garantisco che è più evoluto di chi si ritiene tale”.

FUTURO A BRESCIA – “Non ci ho mai pensato. Semmai, da ragazzino c’è stato un momento in cui mi voleva la Voluntas, ma andai a Cremona e poi a Como. Nel dopo carriera del campo, non c’è mai stata un’opportunità. Logico che Brescia sia una piazza importante, con una storia importante, con una tifoseria importante. Ma noi operatori del calcio siamo un po’ nomadi, andiamo dove ci chiamano a lavorare. Chiaro che Brescia per me ha e avrà sempre un senso particolare”.

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