Thorstvedt: «Sassuolo, la retrocessione è stata dura ma con Grosso andiamo bene. Punto al mio record di gol, ecco chi mi ha insegnato a farli. Haaland? Vi racconto cosa fa in nazionale» | OneFootball

Thorstvedt: «Sassuolo, la retrocessione è stata dura ma con Grosso andiamo bene. Punto al mio record di gol, ecco chi mi ha insegnato a farli. Haaland? Vi racconto cosa fa in nazionale» | OneFootball

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Calcionews24

·19 dicembre 2024

Thorstvedt: «Sassuolo, la retrocessione è stata dura ma con Grosso andiamo bene. Punto al mio record di gol, ecco chi mi ha insegnato a farli. Haaland? Vi racconto cosa fa in nazionale»

Immagine dell'articolo:Thorstvedt: «Sassuolo, la retrocessione è stata dura ma con Grosso andiamo bene. Punto al mio record di gol, ecco chi mi ha insegnato a farli. Haaland? Vi racconto cosa fa in nazionale»

Le parole di Kristian Thorstvedt, centrocampista norvegese del Sassuolo che a suon di gol sta portando i neroverdi verso la promozione in Serie A

Il Sassuolo sta facendo le cose per bene per tornare subito in A dopo la retrocessione dell’anno scorso. In testa alla classifica, ha in Kristian Thorstvedt un centrocampista goleador, capace di andare in rete già 7 volte. A La Gazzetta dello Sport il norvegese ha raccontato i suoi propositi per la stagione.

LA RETROCESSIONE – «È stato un periodo complicato, ci sono stati tanti cambiamenti. Ma con Grosso abbiamo trovato l’intesa fin da subito. In estate ho avuto un confronto con lui, mi è stato di grande aiuto».


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RECORD – «Sono a quota 7 gol, il mio record è 10. Voglio superarlo».

IL PADRE PORTIERE – «Avevo paura di tuffarmi, lo facevo solo in piscina. Preferivo tirare e segnare. Nei pomeriggi dopo la scuola papà infilava i guanti, passavo ore a calciare».

RIUSCIVA A SEGNARGLI – «All’inizio no, poi sono migliorato (ride). Se oggi segno tanto, lo devo a quegli allenamenti»

RIMPROVERI – «Abbiamo un gruppo su WhatsApp anche con mia madre. Non si concentra più sulla tecnica, ma sulle reazioni in partita. Se mi lamento dopo un errore, mi rimprovera»

HAALAND – «È un campione, cura ogni dettaglio. Una volta in ritiro avevamo il pasto libero. Al ristorante tutti prendevamo hamburger, patatine. Lui era seduto in un angolo che mangiava riso, broccoli e salmone».

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