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Giacomo Galardini·20 febbraio 2021
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Giacomo Galardini·20 febbraio 2021
Beh, con sedici partite di Europa League, un articolo del genere ‘può accompagnare solo’.
E invece non ci siamo accontentati di una rubrica facile: vi abbiamo portato – come sempre – il meglio.
Iniziamo questa domenica mattina con: pizze allo stadio, tifosi robot, rimesse chilometriche e un po’ di Jerusalema. Pronti?
E dove poteva succedere se non in Europa League? Durante la partita di tra Mølde e Hoffenheim – finita in maniera rocambolesca 3-3 – la scena non l’ha rubata la rimonta impossibile dei padroni di casa, bensì il pony-pizza.
Il povero ragazzo è stato chiamato a consegnare due pizze alle 21:20 all’Aker Stadium della cittadina norvegese: guardate come spaesato guarda in giro per trovare i destinatari delle pizze.
Someone ordered pizza in the middle of a Europa League match and the delivery guy was so confused 😂🍕–
Che fosse venuta fame a qualcuno in panchina? Noi speriamo solo non sia stato uno scherzo.
La Premier League è all’avanguardia nella lotta al razzismo nel calcio con campagne di sensibilizzazione mirate, testimonial d’eccellenza e un poderoso lavoro educativo nelle scuole, dal quale la Serie A dovrebbe urgentemente prendere esempio.
E nonostante il razzismo sul campo di gioco sia un tema su cui non si dovrebbe scherzare, questo tweet ha fatto il giro del mondo.
Il motivo? La campagna “Black Lives Matter” (le vite dei neri contano in inglese) è stata inquadrata in un pessimo momento, quando sui tabelloni pubblicitari passava lo slogan di una nota marca di caffè italiano, che diceva “More than Italian” (traducibile più o meno con più di quelle italiane).
A volte basta uno screenshot e ci si ritrova al posto sbagliato al momento sbagliato.
L’Albinoleffe, società del bergamasco militante in Serie C, ha avuto davvero un’idea geniale per sopperire alla mancanza di tifosi sugli spalti causa COVID-19.
Sugli spalti ha debuttato Pierino, il primo tifoso robotico della squadra.
Gli manca solo una cassa audio e siamo a posto fino a fine stagione.
La selezione nazionale U20 dell’Uganda ci regala un momento di gioia (e grande coordinazione, va detto) con una bella #Jerusalmachallenge dagli spogliatoi.
Avete presente quei giocatori capaci di effettuare le rimesse laterali tramite capriole? Generalmente questo tipo di esecuzione garantisce una gittata notevolmente più estesa.
Va bene, ma non fino a questo punto: guardate da dove Nader Mohammedi del Paykan – militante nella Persian Pro Gulf League, la prima divisione iraniana – è riuscito a lanciare il pallone in area.
Come ha fatto a non rompersi l’osso del collo?
Clamoroso in Eredivise: durante Vitesse-Twente Luïs Openda, attaccante belga in forza al Vitesse, ha perso i parastinchi, che gli sono stati prontamente restituiti dall’arbitro.
Il problema è che l’U21 belga si è scordato di come ci si mettano i parastinchi, e gli ha trovato una collocazione… diversa.
Siamo basiti.