BundesItalia
·4 settembre 2020
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·4 settembre 2020
L’ha voluto Dieter Hecking, nuovo direttore sportivo del Norimberga e suo capoallenatore nel 2019/2020 all’Amburgo. Tobias Schweinsteiger è da inizio agosto uno dei vice allenatori del club bavarese di 2.Bundesliga, in uno staff guidato dal debuttante Robert Klauß, già “secondo” di Ralf Rangnick e Julian Nagelsmann al RB Lipsia. Tobias, classe 1982, però non è solo il fratello maggiore di Bastian, bandiera del Bayern Monaco e campione del mondo 2014. Ecco la sua storia.
Calciatore per caso – A 20 anni, mentre suo fratello esordisce in Champions League con la maglia del Bayern contro il Lens, Tobias gioca tra i dilettanti del SV Nußdorf, club del sud della Baviera, non lontano da Oberaudorf, quartiere di Rosenheim, dove gli Schweinsteiger sono cresciuti. Tra i 16 e i 20 anni Tobias, per tutti in famiglia “Tobi”, si è concentrato nell’adolescenza soprattutto sullo sci, come il fratello Sebastian peraltro, che nelle categorie giovanili aveva battuto Felix Neureuther, futuro plurimedagliato mondiale. È un atleta “polivalente” che arriva anche a esordire in Coppa Europa e che oltre a studiare (si diplomerà e successivamente si formerà all’accademia di polizia) dà anche, come papà Alfred, calci a un pallone, con le maglie del Falke Markt Schwaben, delle riserve dello Jahn Regensburg e con l’Ismaining. È un discreto attaccante, che può giocare pure a centrocampo e che in alcune movenze assomiglia a Basti.
Lubecca e l’occasione a Braunschweig – Nel 2004 Schweinsteiger va al VfB Lübeck, in Regionalliga. Per la prima volta qualcuno si accorge che Bastian Schweinsteiger ha un fratello. E che poi non è così male con un pallone tra i piedi. Undici reti nella stagione di debutto, di cui uno all’esordio contro l’Holstein Kiel e “Schweini II”, come hanno cominciato a chiamarlo i media, diventa anche una serie di articoli che suo padre inizierà a commercializzare insieme a quella di Bastian. Le prestazioni a Lubecca gli valgono la prestigiosa chiamata, nel 2006, dell’Eintracht Braunschweig, all’epoca di 2.Bundesliga. Dal punto di vista sportivo è il punto più alto della sua carriera a livello di categoria, sotto il profilo umano il più difficile. Perché nel settembre 2006 Tobias investe, mentre sta andando all’allenamento, una ragazza di 13 anni, che morirà poche ore dopo. Tobi è innocente (il semaforo era rosso per i pedoni quando la vittima ha attraversato), ma la tragedia lo segna, tanto che molte settimane avrà bisogno di assistenza. A fine stagione l’Eintracht, dove Tobias Schweinsteiger ha giocato da centrocampista, retrocede e lui torna a Lubecca, dove gioca una mezza stagione e a causa dell’avvio di un procedimento di insolvenza per il club dello Schleswig-Holstein, viene ceduto all’Unterhaching.
Continuità in Baviera – Con il ritorno nel suo Land Tobias, a 26 anni, riesce ad avere un po più di spazio. All’Unterhaching, dove tra l’altro aveva giocato già nelle giovanili, soprattutto partendo dalla panchina, allo Jahn Regensburg, invece da titolare. È lì dove il maggiore degli Schweinsteiger si esprime al meglio. 23 reti in due stagioni, la fascia di capitano nel 2011/2012 e la promozione in 2.Bundesliga conquistata da protagonista dopo lo spareggio con il Karlsruhe. “Tobi” però in seconda serie non ci giocherà, perché passa al Bayern II, agli Amateure. Salvo un breve ritorno all’Unterhaching, dove per la prima volta in amichevole sfiderà il fratello, sarà lì che nel 2015 appenderà le scarpe al chiodo, in una partita persa proprio contro il Norimberga.
Il “secondo” di… – Tobias, che è diventato papà di un bambino – Liam Max – proprio nei giorni del suo ritiro, inizia subito ad allenare. È uno degli assistenti di Tim Walter, ex allenatore dello Stoccarda, che segue l’U17 del Bayern. Con loro nel 2017 Schweinsteiger sr conquista il titolo nazionale degli B-Junionen, la seconda categoria giovanile. In quell’anno, a febbraio “Tobi” prende anche la A-Lizenz, l’equivalente del patentino UEFA-A. Nella prova di teoria non commette nessun errore. Negli ultimi 16 anni ci sono riusciti in due: lui e Thomas Tuchel. Schweinsteiger assiste sempre al fianco di Tim Walter il Bayern II prima di emigrare nel 2018 in Austria, per fare il vice di Andreas Wieland al FC Juniors OÖ, squadra satellite del LASK Linz. Una parentesi, in cui fa anche il team manager, che precede la chiamata di Dieter Hecking all’Amburgo, che nel luglio 2019 lo vuole, oltre che per la sua competenza, anche perché ha un’età molto più vicina a quella dei giocatori. Sarà una stagione che terminerà nella delusione per la mancata promozione in Bundesliga del HSV. Hecking, esonerato, lo sceglie però per il nuovo corso del Norimberga, dove è nominato ds. Dove tutti sognano la Bundesliga, quella che “Tobi” ha visto solo ammirando suo fratello.