Calcionews24
·4 marzo 2025
Torino, Dossena alla Gazzetta: «Casadei e Ricci sono complementari. Vi spiego cosa penso di Casadei e del Torino di Vanoli»

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·4 marzo 2025
PERIODO POSITIVO PER CASADEI E RICCI – «Casadei e Ricci stanno interpretando il ruolo e lo stanno facendo molto bene. Sono complementari, Ricci è più metodista, Casadei ha più inserimento e corsa senza palla. È chiaro che hanno qualità».
IMPORTANZA DEL FISICO A LIVELLO INTERNAZIONALE – «Tra l’altro è stato anche all’estero, e quindi quelle caratteristiche non sono sfuggite nemmeno agli osservatori stranieri. Poi per arrivare a una dimensione internazionale il fisico non basta. Lui tra le altre cose ha la corsa, e in generale possiede ampi margini di miglioramento. A volte forse aspetta troppo nel decidere se fare un passaggio o un dribbling, ma sono qualità che si affinano con il tempo e con le partite. Diventare un protagonista e prendersi la scena dipenderà da lui».
ESPERIENZA IN INGHILTERRA – «Per qualsiasi attività della vita, e quindi anche per i calciatori, conoscere significa sapere. Avere immagazzinato più esperienze, più conoscenze, più modi di vivere è un fattore che ti fa crescere. Lui ha avuto questa fortuna, per un periodo non lunghissimo ma comunque significativo. Basta entrare in contatto con razze e culture diverse per poter crescere come persona e questa è la cosa che ti serve per diventare un giocatore»
IMPATTO SUL PIANO CALCISTICO – «Parlo proprio di questo. Non dimentichiamo che in campo ci va la persona. Quando certe cose sul piano tecnico non ti riescono, perché in quella giornata tu non ci sei o magari non c’è la tua squadra, in quel momento tutto ciò che hai acquisito ti serve per uscire da una situazione difficile».
SOMIGLIANZE CON ALTRI GIOCATORI – «Ognuno ha le proprie caratteristiche. Secondo me lui ha una grandissima qualità, che poi è quella che oggi manca e che è sempre più difficile trovare. Sa inserirsi, andare senza palla, puntare alla porta. Ce ne sono altri, di giocatori in grado di fare queste cose, ma ognuno le fa a proprio modo. In questo senso Casadei è merce rara».
GIOCO DI TESTA – «È una competenza fondamentale. La palla la metti lunga e lui salta, spizza, usa il fisico nella maniera più corretta. In più ha il tempismo nello stacco, sa come gestirlo, sa servire un compagno. Qualità importanti a questi livelli».
SCELTA DEL 4-2-3-1 DI VANOLI – «L’allenatore non può che verificare giornalmente le condizioni della squadra. Non deve dare nulla per scontato, ciò che è buono questo mese può non esserlo il prossimo. Ci sono gli infortuni, c’è un gruppo da gestire. Un allenatore può anche essere avvantaggiato se può contare sempre sullo stesso schema e con gli stessi ragazzi, ma questo va verificato tutti i giorni».
GESTIONE DEGLI INFORTUNI – «Per questo il tecnico deve essere pronto a cambiare, a modificare, deve avere un piano B, un piano C, adattarsi a quello che ha. Se gli allenatori pensano di essere più bravi dei loro giocatori, secondo me iniziano a crearsi dei problemi. Gli atleti ci sono e l’allenatore ha l’obbligo di adattare le proprie idee di calcio a quello che ha a disposizione. Vanoli è stato bravo a fare questo lavoro».
CHI SI STA METTENDO IN LUCE NEL TORINO – «In difesa stanno facendo bene, sono molto attenti, concentrati, presenti. Danno anche l’idea di stare bene insieme, di lavorare bene come gruppo. Se le cose funzionano, funzionano per tutti. Poi per ognuno arriva il momento giusto per esaltare le proprie caratteristiche, ma prima di tutto le persone devono integrarsi in un sistema, per creare i presupposti di un clima di serenità e di fiducia nella squadra. Di questo stanno beneficiando tutti».
AMBIZIONI DEL TORINO – «Gli orizzonti ci sono. Magari non sono praterie, ma le possibilità per arrivare in Europa le vedo. Le chance ci sono perché i ragazzi stanno facendo molto bene, stanno dando continuità ai risultati e alle prestazioni. Si può sperare in qualcosa».
EUROPA GIÀ DA QUESTA STAGIONE? – «Secondo me sì. L’annata è particolare, le squadre che stanno in fondo sono tutte attrezzate, la lotta per non retrocedere è dura. Nonostante il Monza sia in palese difficoltà, vincere lì non era affatto scontato. Convinzione, determinazione, coraggio: i presupposti ci sono. Poi magari a penalizzarli può arrivare qualcos’altro, ma non sarà certamente la mancanza di mentalità e di voglia».
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