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·11 maggio 2025

Verona, 40 anni fa lo storico Scudetto del 1984/85

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Il 12 maggio 1985 rappresenta una delle date più sorprendenti nella storia del calcio italiano. Esattamente 40 anni fa, l’Hellas Verona conquistava il suo primo — e finora unico — scudetto, entrando nella leggenda come l’ultima squadra “provinciale” a vincere il titolo nazionale.

Verona, 40 anni fa lo storico Scudetto del 1984/85

Un’impresa fuori da ogni pronostico

In un campionato dominato da campioni del calibro di Maradona, Platini e Rummenigge, furono le prestazioni coraggiose dei gialloblù di Osvaldo Bagnoli a catturare l’attenzione dell’Italia calcistica. L’allenatore, noto per il suo stile concreto e la capacità di valorizzare giocatori sottovalutati o scartati altrove, riuscì a creare un gruppo coeso e determinato.


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“A Osvaldo devo tutto”, ha ricordato Pietro Fanna, tra i protagonisti di quella stagione indimenticabile.

I volti di un’impresa irripetibile

Il portiere Claudio Garella, soprannominato “Garellik”, difendeva i pali con uno stile unico, spesso usando i piedi per parare. In difesa si distinsero Tricella, Fontolan, Ferroni e Marangon, mentre il centrocampo era affidato a Di Gennaro, Volpati e al tedesco Hans-Peter Briegel, noto per le sue instancabili cavalcate a tutta fascia. In attacco, i riflettori erano puntati su Preben Elkjær Larsen, autore di un gol iconico contro la Juventus dopo aver perso una scarpa, e su Giuseppe Galderisi.

L’organico contava solo 20 elementi, e ben 8 di questi non superarono le 10 presenze in campionato: un dato che testimonia la solidità del blocco titolare.

La cavalcata scudetto

Il campionato cominciò con un 3-1 al Napoli di Maradona. Seguirono vittorie di prestigio contro la Juventus, il Torino e la Lazio, oltre al successo in casa dell’Udinese di Zico. L’unica sconfitta del girone d’andata fu ad Avellino. Dopo un girone di ritorno costante e concreto, l’Hellas chiuse davanti a tutti. Il pareggio per 1-1 contro l’Atalanta a Bergamo il 12 maggio 1985 sancì il titolo matematico. Il tutto fu celebrato nella gara successiva, un 4-2 contro l’Avellino al Bentegodi davanti a 50mila spettatori.

Un’eredità ancora viva

L’impresa del Verona rimane unica nel suo genere. Dopo quella stagione, solo la Sampdoria nel 1991 ha interrotto il dominio delle grandi del nord. I protagonisti di quel trionfo sono ancora oggi ricordati come eroi in città, e i loro nomi fanno parte della memoria collettiva sportiva veronese.

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