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Tommaso Cherubini·9 agosto 2023
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Tommaso Cherubini·9 agosto 2023
Venerdì 11 agosto comincerà la nuova Saudi Professional League, il campionato dell’Arabia Saudita che ha letteralmente rivoluzionato il mercato (QUI l’elenco di tutti gli acquisti ufficiali arrivati dall’estero)
Inizierà per la prima volta con un formato nuovo: 18 squadre in totale (fino alla scorsa stagione erano 16) che rappresenteranno ben 13 città, con sole due retrocessioni.
La capitale, Riyad, è quella che ne ha di più, quattro: Al-Hilal, Al-Nassr, Al-Riyadh e Al-Shabab.
Le squadre più chiacchierate, però, sono spesso le quattro big: oltre all’Al-Nassr e l’Al-Hilal, ci sono l’Al-Ittihad e l’Al-Ahli. Questo perché sono le quattro squadre “ammiraglie” (come scrive Il Post), controllate direttamente da PIF (Public Investment Fund), il fondo sovrano nazionale. Sono anche le quattro squadre più vincenti e tifate del paese.
Una grossa novità è rappresentata dal PACE (Player Acquisition Center of Excellence): un ufficio centralizzato che coordina e centralizza i trasferimenti dall’estero, decidendo quindi – per la maggior parte – quale giocatore prendere e in quale squadra piazzarlo. La libertà di manovra individuale di ogni club, di conseguenza, è nettamente più ridotta rispetto al mercato tradizionale come lo conosciamo.
Molto importanti, anche, le regole che riguardano i calciatori stranieri: dal 2022, ogni club può registrare massimo otto giocatori stranieri a stagione (per convocarne massimo sette in ogni giornata di campionato), oltre poi ai giocatori in esubero che non vengono considerati.
La Saudi Pro League, come si legge sul suo sito, vuole diventare uno dei primi dieci campionati al mondo e sviluppare un prodotto economico a lungo termine, non solo con il proprio denaro ma anche con quello proveniente dall’estero. Venerdì inizia e vedremo come si svilupperà.
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