Calcionews24
·29 marzo 2023
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·29 marzo 2023
Nel semplicissimo 7-0 dell’Argentina su Curacao, che ha chiuso la festa Mondiale della Seleccion con una goleada, come si sono comportati i giocatori che militano nel nostro campionato? Nessuno ha conquistato la scena come Lionel Messi, mattatore con una tripletta. Qualche indicazione per il mese di aprile che va ad annunciarsi come intenso per tutti è però emersa.
LAUTARO MARTINEZ – voto 5. Arrivava da Qatar 2022 dove non era stato brillante e non segnava da 8 gare con l’Albiceleste. Era l’occasione giusta per riprendere il filo per uno che ha comunque realizzato 21 gol nelle precedente 47 partite. Ed invece il Toro si è divorato una delle occasioni più facili che gli potessero capitare, con un assist di Messi che lo ha messo in condizione di battere a rete a porta vuota. Ha poi rischiato la prodezza con una conclusione al volo di poco fuori, poi ha ingaggiato un duello personale col portiere Room: tanti tiri e risposte sempre efficaci del numero 1 di Curacao, che alla fine ha scambiato la maglia con la Pulce.NICO GONZALEZ – voto 7. Ha voglia di mettersi in mostra, persino troppo visto che per troppa adrenalina spara sull’esterno della rete un pallone che poteva finire dentro. Poi prevale il giudizio e si rende protagonista di giocate importanti. Segna il 2-0 raccogliendo di testa una respinta sulla linea, superando in elevazione il portiere. Offre a Messi con grande generosità il pallone del 3-0, quando un suo strappo lo aveva messo in condizioni di vedere la porta. Sta bene, la Fiorentina può esserne felice.DYBALA – voto 6,5. Entra a metà del secondo tempo e gioca un po’ in punta di piedi. Un suo spunto lo porta a servire a Montiel il pallone del 7-0. All’ultimo secondo fa un grande stop volante in area, ma cerca un colpo di tacco invece di tirare, generando l’ennesimo sospetto che pensi troppo a Messi e poco a se stessoDI MARIA – voto 6,5. In campo contemporaneamente a la Joya, gioca per esibire la sua classe. Lo fa calciando un rigore: portiere da una parte e palla lenta lenta dall’altra, per poi concedersi un sorriso da tanguero al termine di un’esibizione riuscita.