Albertosi a Cagliarinews24: «Riva è stato uno dei migliori in Europa. Vi racconto un aneddoto. Sulla Nazionale di Spalletti dico questo» | OneFootball

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·22 de janeiro de 2025

Albertosi a Cagliarinews24: «Riva è stato uno dei migliori in Europa. Vi racconto un aneddoto. Sulla Nazionale di Spalletti dico questo»

Imagem do artigo:Albertosi a Cagliarinews24: «Riva è stato uno dei migliori in Europa. Vi racconto un aneddoto. Sulla Nazionale di Spalletti dico questo»

Enrico Albertosi, ex portiere del Cagliari e campione d’Europa nel 1968, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Cagliarinews24

Enrico Albertosi, ex portiere rossoblù è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CagliariNews24. Le parole sul caro amico e collega Gigi Riva detto “Rombo di tuono“, con cui ha conquistato il titolo di campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel ’70 con la Nazionale italiana e molto altro. Di seguito un estratto delle sue dichiarazioni:

Abbiamo attraversato un anno molto particolare a causa dell’inaspettata scomparsa di Gigi Riva, che ricordo ha di Riva uomo e Riva in veste di calciatore?


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«Riva come calciatore secondo me è stato uno dei migliori in Europa. Io credo che una punta come lui, con una potenza incredibile, con una personalità che trascinava tutta la squadra, credo non esista ancora neanche adesso. Riva uomo, io ho dormito insieme a lui sempre praticamente, sia con il Cagliari quando andavamo in trasferta, sia con la Nazionale. Diciamo che sembrava un timido, uno scontroso quando uscivamo perché era timido per natura. Quando qualcuno si avvicinava a chiedergli l’autografo, sì lo faceva, ma lo faceva con una certa timidezza perché fondamentalmente veramente era timido. Non sembrava, vederlo giocare in campo si trasformava praticamente».

Può svelarci qualche aneddoto della storica leggenda che si è rivelato vincente sia nella vita che nel mondo del calcio?

«Un aneddoto di Gigi, posso dire che una volta quando facevamo l’allenamento a Roma il giorno prima della partita che mi stava calciando in porta e c’era un ragazzino dietro la porta, era molto vicino al palo, io dicevo: “scansati perché tira forte, scansati” e lui: “no, no, ma mi tolgo, mi tolgo”. Ha tirato il tiro, gli ha preso il braccio e glielo ha rotto. Questo per dimostrare la potenza che aveva nel calcio».

Lei è stato a lungo anche il portiere della Nazionale italiana, pensa che dopo la grossa caduta all’Europeo l’Italia di Spalletti abbia ripreso la giusta marcia verso il Mondiale?

«Io mi auguro di sì perché i Mondiali non possono fare a meno dell’Italia. L’Italia è una delle Nazioni che calcisticamente è molto importante, per cui io mi auguro che questa volta Spalletti riesca a centrare l’obiettivo».

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