gonfialarete.com
·14 de dezembro de 2024
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A 33 anni, Roberto Inglese sta vivendo una seconda giovinezza calcistica con il Catania in Serie C. Dopo anni segnati da gravi infortuni e vicende personali difficili, l’attaccante di Lucera è pronto a riscrivere la sua storia. L’intervista è un’esclusiva di Gazzetta
“Sono consapevole del mio percorso” “Qui a Catania ho un obiettivo: giocare trenta partite. Non lo faccio da sei anni, e senza continuità è impossibile tornare ai tuoi livelli. I gol? Quelli arriveranno di conseguenza.”
Infortuni e difficoltà personali Gli ultimi quattro anni non sono stati facili: “Ho subito due operazioni importanti e perso mio padre. Sono cose che ti segnano profondamente, prima come uomo e poi come calciatore. Purtroppo, spesso sono stato lasciato solo. Mi hanno messo fuori squadra, e lo scorso gennaio mi hanno dato un aut aut per accettare una destinazione all’ultimo minuto. È stato molto deludente.”
“Mai pensato di smettere” Nonostante tutto, l’idea di ritirarsi non è mai passata per la mente: “Anche nei giorni più difficili, quando non ti riconosci allo specchio, non ho mai pensato di smettere. Certo, guardo gli infortuni di Hazard, Pogba o Torres: è difficile tornare ai tuoi livelli, anche se lavori al massimo.”
Gli anni d’oro: dal Chievo al Napoli Il Chievo e la Nazionale “In quegli anni, al Chievo, mi sono tolto tante soddisfazioni: andare in doppia cifra in Serie A e ricevere la chiamata della Nazionale. Pensavo fosse uno scherzo quando mi hanno convocato per la prima volta!”
L’esperienza al Napoli L’arrivo al Napoli è stato un salto di qualità: “Giuntoli mi conosceva dai tempi del Carpi. Mi chiamò e accettai subito. Quando arrivi lì, capisci la differenza tra le prime squadre della Serie A e il resto del campionato. Ogni allenamento era un’occasione per migliorarti, o restavi indietro.”
Tuttavia, Inglese scelse di lasciare gli azzurri: “Con Mertens e Milik davanti a me, volevo giocare con continuità. Parlai con Ancelotti, che mi consigliò Parma. Mi parlò bene della città e del cibo (ride), e aveva ragione: prima dell’infortunio avevo già fatto dieci gol.”
“Rimpianti? Sì, ma è stata anche sfortuna” Gli infortuni gravi, causati da scontri di gioco, hanno segnato il percorso: “Quando penso a quegli episodi, mi dico che non avrei potuto fare nulla. Certo, con il Napoli e in Nazionale, non vuoi più scendere. Purtroppo, non è andata come speravo.”
Il presente e il futuro: Catania come rinascita Con 7 gol in campionato, Inglese è tornato a sorridere: “Ho scelto Catania nonostante offerte dalla Serie B. Ho creduto nelle persone che mi hanno voluto qui, come il direttore Faggiano. Spero di ritrovare la continuità e togliermi grandi soddisfazioni con questa maglia. È bello tornare a sentire l’emozione del campo e il calore dei tifosi.”
Il suo viaggio non è finito: Roberto Inglese è pronto a scrivere nuovi capitoli di una carriera fatta di alti e bassi, ma sempre vissuta con determinazione.
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