City e United nei guai? Presunta frode sull'età di alcuni calciatori delle giovanili | OneFootball

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·20 de março de 2025

City e United nei guai? Presunta frode sull'età di alcuni calciatori delle giovanili

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Manchester City e Manchester United potrebbero ben presto doversi difendere da un’accusa formale di frode sull’età di alcuni calciatori presenti nelle rispettive Academy. A riportarlo è il quotidiano britannico, The Telegraph.

Si tratta di una questione che è tornata in auge visto il reperimento di nuove prove fotografiche che dimostrerebbe come sei calciatori, la cui identità è stata posta sotto anonimato per tutelare quelli che per il momento sono dei minori, abbiano in realtà un’età superiore a quella dichiarata dai due club. È bene sottolineare come le generalità dei calciatori vengano fornite alle società da parte delle famiglie degli atleti.


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Si tratta di un caso di cui erano già a conoscenza sia la Football Association (la Federcalcio inglese) che la Premier League, e anche City e United, ma recentemente sono apparse prove fotografiche che farebbero pensare che i calciatori abbiano una età maggiore rispetto a quella dichiarata. È bene specificare che, al momento, non ci sono prove a sufficienza che indichino che i due club fossero a conoscenza di questa possibile frode.

Inoltre, di questi sei giovani calciatori, tre sono già approdati alle varie selezioni della nazionale inglese e sono sul territorio britannico ormai da diversi anni, tanto da frequentare le scuole britanniche, ovviamente secondo le età dichiarate. Sempre secondo il The Telegraph, nessuno di questi calciatori è stato sottoposto a test scientifici specifici che avrebbero potuto fornire un’indicazione sulla loro età reale o sulla possibilità che siano maggiorenni, come è stato addirittura supposto in queste ultime ore da più parti.

Secondo il Nationality and Borders Act 2022, tali test possono essere eseguiti su coloro che sono «soggetti al controllo dell’immigrazione» al momento dell’ingresso nel Regno Unito. Secondo le linee guida pubblicate dal Ministero dell’Interno a novembre, ciò include coloro i quali «non dispongono di prove sufficienti per dimostrare la loro età e la cui affermazione di essere minorenni è messa in dubbio o coloro che dichiarano di essere adulti ma sono sospettati di essere minorenni». Secondo invece il regolamento FIFA, le società sono quasi completamente bloccate dall’ingaggiare giovani che hanno cambiato Paese, a meno che i loro genitori o tutori legali non si siano trasferiti per motivi non legati al calcio.

Sulla questione lo United ha pubblicato un comunicato, che recita: «Siamo impegnati a gestire tutti gli aspetti della nostra academy nel rispetto delle regole e dei regolamenti stabiliti dagli organi di governo, compresi il reclutamento e la registrazione dei giocatori. Prendiamo molto sul serio le nostre responsabilità per il benessere e la tutela dei giocatori. Anzi, siamo orgogliosi della reputazione che ci siamo costruiti nel considerare i partecipanti ai nostri programmi innanzitutto come bambini, piuttosto che come giocatori. Il nostro processo di reclutamento si concentra fermamente sul potenziale futuro piuttosto che sulle prestazioni attuali o sullo sviluppo fisico».

Il City, invece, ha fatto sapere al quotidiano The Telegraph che è fiducioso di aver seguito tutti gli obblighi legali e normativi stabiliti dalle agenzie statutarie. Una fonte ha affermato che non è insolito che i migliori e più grandi giovani giocatori competano diversi anni con ragazzi di età superiore e che non sarebbe accettabile sottoporre a test dell’età i bambini in base alla loro origine geografica, oltre a essere impraticabile testare tutti i giocatori dell’academy.

Nessun commento da FA e Premier League, che però hanno fatto sapere di affidarsi agli approfondimenti in corso da parte del Ministero dell’Interno riguardo all’età di un giocatore dell’accademia quando esaminano le domande di registrazione. Inoltre, la stessa fonte ha fatto sapere che non era appropriato per la FA o la Premier richiedere un’ulteriore valutazione dell’età per i giocatori soggetti a controlli sull’immigrazione, poiché ciò minerebbe il ruolo principale del Ministero dell’Interno. Infatti, quest’ultimo può intraprendere azioni contro chiunque sia sospettato di aver commesso una frode sull’immigrazione in passato.

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