Inter-News.it
·17 de fevereiro de 2025
Inter seconda come Lucio Corsi. L’errore del “Volevo essere un duro”!
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·17 de fevereiro de 2025
Dopo la venticinquesima giornata di Serie A l’Inter è ancora seconda in classifica. La stessa posizione conquistata da Lucio Corsi al Festival di Sanremo con la sua “Volevo essere un duro”. Un pezzo che, forse, la squadra di Simone Inzaghi ha preso troppo alla lettera.
DA SANREMO A TORINO – «Volevo essere un duro, che non gli importa del futuro, un robot, un lottatore di sumo». Così cantava Lucio Corsi sul palco dell’Ariston nella settimana “Santa” di Sanremo. Un pezzo, il suo, che ha toccato il cuore dell’Italia intera, anche grazie all’interpretazione sincera e tenera di un artista dal basso profilo e sconosciuto al grande pubblico fino allo scorso martedì. In pochi giorni il cantante ha conquistato la platea e anche la classifica del Festival di Sanremo, riuscendo ad ottenere il secondo posto nella finalissima di sabato. Lo stesso risultato lo raggiunge l’Inter, ad un giorno di distanza, cadendo rovinosamente in una gara dal grandissimo valore, come solo un derby contro la Juventus può esserlo.
SECONDI CLASSIFICATI – Al contrario di Lucio Corsi, che può dirsi soddisfatto del secondo piazzamento a Sanremo, l’Inter resta immobile nella posizione che ha ormai da settimane, sprecando l’ennesima chance di sorpasso sulla capolista Napoli. I tre pareggi consecutivi della squadra di Antonio Conte non vengono sfruttati a causa della sconfitta di Torino, che porta a posticipare tutto al big match di Napoli dei primi di marzo.
L’ERRORE – Ma cos’è che non ha funzionato per l’Inter ieri sera all’Allianz Stadium? Forse, è stata proprio quella voglia di «Essere un duro» a indurre la squadra di Simone Inzaghi a peccare di superiorità. D’altronde, è stato uno degli stessi nerazzurri protagonisti della sfida contro la Juventus ad ammetterlo, con delle dichiarazioni che lasciano poco spazio all’immaginazione – e all’interpretazione. Avere la consapevolezza di essere forti e, quindi, di essere dei duri, può aiutare. Ma, in certi momenti della stagione, può anche far perdere di vista l’obiettivo: alla fine della gara conta chi vince, non chi è superiore all’avversario. In vista delle prossime partite, quindi, l’Inter farebbe bene a tornare con i piedi per terra, perché: «Volevo essere un duro […] Però non sono nessuno».