Italia, Spalletti: «Sogno il Mondiale, ma siamo all’inizio. In campionato l’Inter è ancora favorita. Eliminazioni in Champions? La causa è stata questa» | OneFootball

Italia, Spalletti: «Sogno il Mondiale, ma siamo all’inizio. In campionato l’Inter è ancora favorita. Eliminazioni in Champions? La causa è stata questa» | OneFootball

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·24 de fevereiro de 2025

Italia, Spalletti: «Sogno il Mondiale, ma siamo all’inizio. In campionato l’Inter è ancora favorita. Eliminazioni in Champions? La causa è stata questa»

Imagem do artigo:Italia, Spalletti: «Sogno il Mondiale, ma siamo all’inizio. In campionato l’Inter è ancora favorita. Eliminazioni in Champions? La causa è stata questa»

Le parole di Luciano Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, sul momento attuale della Nazionale e sulle squadre di Serie A

Luciano Spalletti, ct dell’Italia, ha parlato in una lunga intervista organizzata dalla Figc.

MOMENTO ITALIA – «Spesso mi avete detto cosa era cambiato dopo l’Europeo, cosa si era visto in più nella Nations League. E posso dire che molto c’è del suo, dopo la Germania fu talmente vero e puro nel darmi delle notizie che io ne ho fatto tesoro e ho provato a metterle in pratica, anche se poi la differenza la fanno sempre i calciatori. Noi stiamo lavorando per tentare di far crescere una Nazionale che duri nel tempo, questo gruppo pensiamo possa avere un futuro importante e vogliamo farlo in piena sintonia col Presidente Gravina e con tutta la Federazione. Andiamo ad affrontare le prossime partite con totale fiducia, anche se per come sono fatto io passa troppo tempo da una gara all’altra. Se perdi l’ultima partita quei risultati ti restano addosso per tanto tempo e finché non rigiochi non sei contento. Sicuramente il doppio confronto con la Germania avrà un fascino particolare, ma per come sono fatto io queste sfide voglio giocarle quanto prima».


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BUFFON – «Buffon non lo conoscevo e frequentandolo ho potuto apprezzare la qualità della persona. Al netto dei risultati, io e lui resteremo sempre amici. Lui sa molto più di me della gestione. Mi ha detto la sua impressione venendo in Nazionale per quello che è il lavoro di un allenatore, mi ha spiegato le esigenze di un giocatore quando arriva a Coverciano. Ciò che i giocatori già si portano dietro. A marzo siamo in un momento cruciale della stagione, siamo già carichi di grande tensione e non devo far vivere loro quel doppio confronto come lo vivo io».

SFIDA ALLA GERMANIA – «Giochiamo talmente raramente che partite come queste sono molto importanti per la crescita corretta di tutto il gruppo. E’ una gara che si porta dietro ricordi e sensazioni, che deve darci convinzioni sul fatto che possiamo affrontare certi avversari. Daremo tutto il possibile. Io in questo periodo non ho sentito molto i calciatori, ora inizierò e questo fatto di restare collegati è anche figlio di uno scambio di messaggi che ha portato tutti a essere molto carini».

MANCA UNO COME GIGI RIVA – «Tanto, è verissimo. Ma fa parte di chi ha la mia età: è bene far conoscere la nostra storia, quella storia può servire a creare stimoli. Però bisogna essere bravi a somministrare queste notizie e a dare fiducia a questi ragazzi giovani perché la meritano e perché con loro andiamo a sfidare avversari molto forti. Noi siamo tranquilli, anche le vittorie delle nazionali giovanili lasciano intravedere che ci sarà un futuro, un valore. Riva e Vialli saranno sempre un valore, ma allo stesso tempo dobbiamo lasciare questi ragazzi abbastanza leggeri».

SERIE A – «Il campionato italiano è sempre importante, sempre livellato verso l’alto. Non c’è un appiattimento verso il basso, io vedo sempre cose nuove. Può sembrare che ci siano molte squadre sotto il loro livello, ma è determinato anche dalla complicazione nel giocare contro squadre di seconda fascia. E’ sempre difficile».

NAPOLI – «Il Napoli sta facendo un campionato eccezionale, io personalmente faccio i complimenti a Conte non solo per i punti e per le vittorie, ma anche per quello che fa vedere la sua squadra. Il Napoli sa quello che vuole, sa stare in campo, mette in atto un piano che i giocatori sanno riconoscere ed è elaborato durante gli allenamenti. Oltre ad Atalanta e Inter il Napoli sarà lì a lottare fino in fondo, e magari con qualche altro passo falso può inserirsi ancora qualche altra squadra».

RETEGUI E KEAN – «Siamo molto contenti di entrambi, sono numeri 9 diversi. Uno più d’area di rigore, un altro che attacca di più la profondità. E’ una cosa che può succedere, soprattutto contro squadre che giocano con un blocco squadra molto basso: lì per forza bisogna mettere un attaccante in più o un esterno con caratteristiche più offensive. Per fare calcio offensivo le due piazzole degli esterni determinano, fanno la differenza. Per cui si può pensare anziché avere uno che va per il cross, inserire uno alla Politano che si butta anche dentro».

RASPADORI – «Quello che sta facendo ora è perfetto, quello è il suo ruolo. Ieri ha corso moltissimo a Como. Ti può dare molto in quel ruolo lì, soprattutto se riesce a ritagliarsi più minutaggio».

ULTIMI RISULTATI – «Quei risultati sono stati molto importanti, ci hanno detto che abbiamo a che fare con una forza diversa rispetto a ciò che abbiamo visto all’Europeo. Siamo convintissimi di avere a che fare con una Nazionale forte, possiamo avere un futuro e si va dritti per quella strada. Gravina in questo senso è stato il primo a invogliarmi ad andare oltre l’Europeo, siamo in perfetta sintonia».

ELIMINAZIONI IN CHAMPIONS – «Non sono eliminazioni figlie di un calcio che è peggiorato. Sono figlie di prestazioni e gesti che non sono andati a buon fine nella partita. Ma anche io sono rimasto abbastanza sorpreso».

NUOVA CHAMPIONS – «Probabilmente una novità dal punto di vista delle abitudini, ma a me non è dispiaciuta. L’ho ritenuta bella e giusta a viverla da fuori, però sicuramente è stata una cosa nuova».

CALCIATORI CHE GIOCANO POCO – «Dal punto di vista delle preoccupazioni è sempre la stessa cosa, ovvero vederli scendere in campo questi calciatori con una certa continuità. E’ chiaro che mi farebbe piacere vedere Chiesa giocare più dei 370 minuti che fin qui ha giocato, mi piacerebbe vedere che i giovani riescono ad affermarsi velocemente. Noi siamo pronti a cogliere qualsiasi nuova opportunità, anche se questo è un gruppo importante e le prossime convocazioni somiglieranno molto a quelle precedenti. Però, anche se questo è un gruppo importante su cui costruirci sopra, gente come Baldanzi vogliamo andarla a vedere. Folorunsho sta facendo benissimo e la vedremo fino alla fine prima di diramare le convocazioni. Penso stavolta sia possibile portare 1-2 giocatori in più rispetto ai 22 23 canonici».

VITTORIA MONDIALE – «Ho grande fiducia in questo gruppo, è quello che vogliamo portare avanti nei prossimi mesi. Questo è un gruppo con determinate qualità e può avere una crescita importante in futuro, però ci sono tante altre cose che ancora non hanno tirato fuori e che siamo convinti tireranno fuori. Noi siamo all’inizio, alla partenza, ma la vittoria è un punto d’arrivo, non di partenza. La vittoria è sempre la somma di ciò che ti è successo durante un percorso».

MANCANO I CAMPIONI? – «Questi talenti, questi grandi calciatori possono dare la soluzione in poco tempo, è vero. Ma il talento non è solo nella giocata offensiva risolutiva. Secondo me il Calafiori della situazione può diventare uno di questo livello qui, Cambiaso ha fatto vedere che può interessare anche a grandissime squadre. Vedendo giocare il Real Madrid io vedo anche il talento anche nella capacità di non sbagliare mai il passaggio, un gesto ripetuto all’infinito e fatto sempre bene. Barella mi sembra un giocatore talentuoso con le sue scorribande e la sua capacità di raccattare cose da tutte le parti. Ne abbiamo 3-4 di grandissimo talento».

NAPOLI-INTER – «Sarà un bel duello, una bella sfida. Potrà dire molto della classifica e dello scorrere del campionato. Non vedo ancora l’Inter al top delle sue possibilità e siccome ha quel livello altissimo di potenzialità penso possa esprimerlo di nuovo da un momento all’altro. Il Napoli ha disputato partite straordinarie, al di là di qualche spezzone che non gli ha permesso di portare il risultato a casa. Conte gli ha trasferito una forza eccezionale, si vede il lavoro sul campo: quando perdono palla si riabbassano tutti, c’è l’uomo contro uomo appena perdono palla, hanno dribbling e tiro dal limite dell’area. L’Inter ha un trascorso che gli dà del vantaggio in queste sfide, però il Napoli è un’altra squadra forte».

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