PianetaSerieB
·14 de novembro de 2024
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·14 de novembro de 2024
Ivan Javorcic, ex allenatore del Venezia in Serie B e del Südtirol, con cui ha ottenuto una storica promozione in cadetteria, ha parlato in una lunga intervista ai colleghi di Numero Diez anche della sua esperienza sulla panchina arancioneroverde e biancorossa.
Questo un estratto:
“A Venezia è stata un’esperienza molto breve, però molto intensa. La reputo importante aldilà dell’esito, vissuta con grande intensità e che mi ha lasciato qualcosa. Non è stato difficile convincere i giocatori a trasferirsi perché la proprietà internazionale era interessante e arrivava da un’esperienza in Serie A, con l’idea di tornarci nel breve periodo. E comunque Venezia esercita un fascino particolare: è una città meravigliosa e la società portava avanti programmi e idee che attiravano anche giocatori internazionali. La proprietà era predisposta a una visione del Venezia internazionale, rispecchiando anche la città e la gente che sono fantastici. Queste componenti attirano“.
“In Alto Adige c’è sempre stata questa caratteristica di essere esuli dal calcio italiano. Le strutture sono di altro livello, cosa fondamentale per il calcio di oggi. In Italia siamo indietro rispetto alle realtà estere. Si ha mentalità seria e grande cultura del lavoro, che si trasmette anche alla squadra, a partire dall’ambiente e dalla società con valori di gruppo e di ambizione per fare risultati in un contesto così. Il Sudtirol può dar tanto ai giocatori che devono crescere e formarsi, ma anche ai talentuosi, per riconoscere i valori di squadra, solidarietà e sacrificio, sempre stati presenti nel DNA del Sudtirol”.