FIGC
·30 de novembro de 2024
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·30 de novembro de 2024
La Germania travolge la Svizzera nell’amichevole disputata ieri a Zurigo e manda un messaggio inequivocabile alle Azzurre, che lunedì a Bochum (ore 20.30, diretta su Rai Sport) - nello stadio dove nel 2004 l’Under 21 di Claudio Gentile vinse l’Europeo - dovranno tirare fuori tutte le loro qualità per riuscire a tenere testa alla corazzata allenata da Christian Wück. Un mese dopo la vittoria per 4-3 contro Inghilterra a Wembley, a cui ha fatto seguito il ko di misura con l’Australia, ecco arrivare il 6-0 in casa delle elvetiche firmato dalle doppiette di Laura Freigang e Lea Schüller e dalle reti di Sjoeke Nüsken e Cora Zicai.
La delusione del Mondiale del 2023, il torneo di durata più breve per le tedesche (fuori ai gironi), è ormai un lontano ricordo e con l’arrivo del neo tecnico, che lo scorso anno ha vinto Europeo e Mondiale alla guida della Nazionale Under 17 maschile, la Germania è tornata a far paura. La crescita appare costante e, dopo il terzo posto nella prima edizione della Nations League e il bronzo alle Olimpiadi di Parigi, due traguardi raggiunti nella transizione guidata dal ‘traghettatore’ Horst Hrubesch, il gruppo di Wück punta al nono titolo europeo. A lui, quinto allenatore in 8 anni, la Deutscher Fußball-Bund ha affidato il compito di riportare la Nazionale a vincere un trofeo dopo un decennio: EURO 2013 e la medaglia d’oro di Rio 2016 sono troppo lontani per una squadra che ha vinto tutto - compresi due Mondiali - tra gli anni ’90 e ’00. Per riuscirci, l’ex attaccante di Karlsruhe, Wolfsburg e Arminia Bielefeld sta accelerando il rinnovamento generazionale e allargando la rosa alle giovani che si stanno mettendo in luce.
Per i test con Svizzera e Italia non sono state chiamate il portiere del Bayern Ann-Katrin Berger (titolare il mese scorso a Wembley), la centrocampista del Lione Sara Dabritz, l’attaccante dell’Inter Lina Magull e per infortunio il difensore del Wolfsburg Jule Brand, al loro posto – giusto per fare qualche esempio - spazio al talento di Cora Zicai (2004) del Friburgo, Alara Şehitler (2006) del Bayern e Lisanne Gräwe (2003) del Francoforte, con i gradi di capitana affidati all’altra centrocampista del club bavarese Giulia Gwinn (1999), che nell’ultimo confronto con l’Italia vinto 5-2 nel 2018 ha trovato la prima delle sue 12 reti con la maglia della Germania (quel giorno segnò anche Barbara Bonansea, l’unica tra le convocate dell’Italia ad aver realizzato un gol alle tedesche).
I PRECEDENTI. Dai successi italiani al dominio tedesco. Si può riassumere così il bilancio dei 28 precedenti tra le due nazionali, tutto a favore della Germania, che ha vinto 16 gare contro le 4 dell’Italia (8 i pareggi). Anche nel computo delle reti, il divario è netto: 53 quelle tedesche, 21 quelle azzurre. Al momento c’è una serie aperta di 5 sconfitte di fila dopo la vittoria in Algarve nel 2007 (1-0, gol di Silvia Fuselli), con un parziale di 15 reti a 4; nei 7 confronti giocati in Germania, l’Italia ha raccolto un solo punto, frutto dell’1-1 a Siegen del 28 giugno 1989, un pareggio, però, effimero, perché arrivò al termine dei 90’ della semifinale dell’Europeo, con le padrone di casa che si imposero ai rigori per poi aggiudicarsi quattro giorni dopo il loro primo Europeo. Pesante il passivo subito nelle ultime 3 trasferte in terra tedesca, dove sono arrivate tre 'cinquine': due volte 5-0 nel 2009 e 2011 e il 5-2 nel 2018.
ALGARVE CUP 2020, LA FINALE MAI GIOCATA. Le due squadre tornano ad affrontarsi dopo oltre sei anni, anche se nel 2020 furono loro malgrado protagoniste - senza scendere in campo - della finale dell’Algarve Cup, una sfida mai giocata a causa dell’emergenza legata al Covid. La Nazionale di Milena Bertolini si presentò al torneo sulla scia del grande risultato ottenuto al Mondiale francese del 2019 (un percorso concluso ai quarti con i Paesi Bassi) e nelle prime due partite si sbarazzò facilmente di Portogallo (2-1) e Nuova Zelanda (3-0). Il 10 marzo, il giorno dopo l’inizio del lockdown in Italia e alla vigilia dei 90’ con le tedesche, la delegazione azzurra - vista l'impossibilità a trovare una compagnia aerea che garantisse il rientro - fu però costretta ad abbandonare il Portogallo con un volo messo a disposizione dalla Federazione. In quella circostanza le giocatrici della Germania scrissero una bellissima pagina di sport, condividendo il successo con le loro colleghe italiane (“Avremmo preferito vincere questo trofeo sul campo. Entrambi i finalisti sono vincitori!”, questo il post pubblicato sui profili della DFB).