Lotito ribadisce: «Non venderò la Lazio, lascerò tutto a mio figlio. Proprietà straniere? questo calcio non c’è più una cosa…» | OneFootball

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·08 de janeiro de 2025

Lotito ribadisce: «Non venderò la Lazio, lascerò tutto a mio figlio. Proprietà straniere? questo calcio non c’è più una cosa…»

Imagem do artigo:Lotito ribadisce: «Non venderò la Lazio, lascerò tutto a mio figlio. Proprietà straniere? questo calcio non c’è più una cosa…»

Le parole di Claudio Lotito, presidente della Lazio, sui suoi piani futuri per il club biancoceleste. Tutti i dettagli in merito

Claudio Lotito ha parlato a Il Messaggero del suo futuro con la Lazio.

VENDERE LA LAZIO – «Io non ho alcun interesse a vendere, ho già detto e ribadisco che lascerò il club a mio figlio. Oltretutto sono riluttante all’ingresso dei fondi perché, come ho già detto, puntano solo alla massimizzazione dei ricavi ma il calcio deve avere anche e soprattutto uno scopo moralizzatore e didascalico. Io sento una grande responsabilità civica e sociale. Oltre a portare i risultati economici e sportivi, voglio educare i giovani al rispetto delle regole, loro saranno i cittadini del futuro. I valori devono stare al di sopra di tutto e il calcio così mediatico può e deve dare un esempio. Non a caso, io e mia moglie Cristina, a capo della Fondazione, stiamo promuovendo tutta una serie di iniziative sociali, con investimenti non legati solo al mero denaro. Anche l’Academy va in questo senso, per aiutare le famiglie e crearne una ancora più grande concentrata tutta dentro Formello. Sto facendo tutto questo con le mie risorse, senza chiedere né mutui né leasing a nessuno».


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POCHE PROPRIETA’ ITALIANE – «Come me e Aurelio De Laurentiis, che sta facendo benissimo, i risultati parlano, spero che altri non cedano perché alcuni club ormai sopravvivono. Tanti vendono perché non è facile reggere. Le disponibilità sono ristrette e il calcio ha un costo».

UN CALCIO DIVERSO – «Le aziende italiane e gli imprenditori una volta investivano anche nel calcio. Adesso è venuta meno la forza economica e arrivano solo i fondi. Servirebbe oltretutto una norma e verificarne la provenienza. Ma la cosa più grave è che si sta perdendo l’aspetto romantico e patriottico perché queste proprietà non hanno interesse a valorizzare la tutela della fede sportiva né il nostro territorio».

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