Inter-News.it
·27 de novembro de 2024
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Il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta è stato ospite dello Sport Talk Industry e ha parlato del modello nerazzurro, ma non solo. Riferimento anche allo stadio, l’intervento ripreso da Sport Mediaset.
MODELLO ECONOMICO – Giuseppe Marotta ricorda il modello economico seguito dalla sua Inter: «Oggi si parla tanto di sostenibilità, è normale che sia così perché nell’evoluzione del calcio si è passati da un mecenatismo, che ha retto fino alle proprietà di Moratti e Berlusconi, ai fondi stranieri. Ora la ricerca della sostenibilità è il primo obiettivo: bisogna valorizzare le risorse e contenere i costi, stiamo cercando di fare questo. Per noi è il modello di riferimento. Lo stiamo facendo cercando di essere sempre competitivi, perché l’aspetto sportivo è quello che traina tutto il resto. Oaktree ci sta appoggiando, abbiamo sviluppato una forza maggiore rispetto al passato nell’ambito delle strutture. Abbiamo ruoli e deleghe precise, io sono molto soddisfatto. Esser diventato presidente per me significa aver toccare il cielo con un dito, lo faccio con la convinzione di poter regalare grandi soddisfazioni ai nostri tifosi».
STADIO – Marotta poi dà aggiornamenti sulla questione stadio: «Non ho seguito la vicenda stadio concretamente, se ne è occupato Antonello per tanti anni. Da presidente non posso tirarmi indietro, condivido le parole di Scaroni. Oggi lo stadio rappresenta un aspetto importante per valorizzare il senso di appartenenza di un club. Rappresenta la casa di una società ed è un luogo di aggregazione. Il calcio è un fenomeno di forte aggregazione. Dentro lo stadio ci sono decine e decine di migliaia di persone, Inter e Milan viaggiano a 70 mila persone di media ogni partita. L’obiettivo è che lo stadio non sia una cattedrale nel deserto utilizzato solo una volta alla settimana, ma un luogo quotidiano da frequentare oltre che un asset economico molto importante. Oaktree, come Elliott e RedBird, hanno capito l’importanza dello stadio, è giusto cercare di arrivare a una conclusione. L’Italia è fanalino di coda per qualità delle strutture, questa è un’esigenza prioritaria e necessaria per far si che ogni club possa avere continuità e far vivere ai tifosi un ambiente che possano sentire loro fino in fondo»
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