Moggi ricorda: «Vi dico come sono riuscito a portare Nedved via dalla Lazio e trasferirlo alla Juventus» | OneFootball

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·30 de abril de 2025

Moggi ricorda: «Vi dico come sono riuscito a portare Nedved via dalla Lazio e trasferirlo alla Juventus»

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Moggi, le parole dell’ex dirigente bianconero che ripercorre la trattativa che aveva portato a Torino Nedved dalla Lazio

Ai microfoni di OCW Talk ha parlato l’ex dirigente della Juventus Luciano Moggi, il quale ripercorre in modo dettagliato la trattativa che aveva portato in bianconero Nedved dalla Lazio. Ecco cos ha detto sull’ex biancoceleste

PAROLE – Siccome tutti prima vendono e poi comprano io invece ho fatto il contrario, anche perché se viene fuori la notizia che la Lazio ha venduto a 150 miliardi Nedved, ti costa 200. Quando l’ho comprato non sapeva niente neppure lui, lo sapeva solo Cragnotti e il sottoscritto. Si ritrovò a scendere l’aereo con almeno 50 giornalisti che lo aspettavano alla scaletta. Dovette andare via


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Vi spiego. Un giorno lo telefonai e gli dissi che ogni volta che venivamo a giocare contro la Lazio prendevamo sempre gol da lui. E così gli ho detto: ‘Senti ma se ti portassi a Torino?’. Lui mi disse ‘per carità, non è una cosa neppure da parlarne anche perché io sto alloggiato a Roma’. Però non ho mollato e in un’altra telefonata gli ho detto: ‘Pavel guarda, parlandoci tra uomini ti dico che ci sono rimasto male perché stai dicendo di no alla Juventus. Dammi solo una soddisfazione e vieni a vedere la Mandria dove giocano a golf gli Agnelli, se non ti piace me lo dici tranquillamente. Ma almeno mi dai una soddisfazione

Lui a quel punto accetta: ‘Ti mando un aereo privato e non dico niente a nessuno, tu vieni qui se ti piace mi dici va bene se non ti piace mi dici pazienza e ti rimando con l’aereo a casa’, gli ho spiegato. E mi disse sì. Non gli è piaciuto come l’ho accolto, anche perché gli avevo assicurato che non avrei detto niente a nessuno. Ma appena ha riattaccato la cornetta io avevo già avvisato tutte le televisioni e tutte le radio, tant’è che a piedi della scaletta dell’aereo quando è arrivato c’erano 50 giornalisti. A Roma hanno cominciato ad additarlo come traditore e così è dovuto venire per forza

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