DirettaCalcioMercato
·14 de maio de 2025
Moratti tra ricordi, elogi e frecciate: “Barella mi sorprende, Inzaghi mi ha fatto cambiare idea”

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·14 de maio de 2025
Dalla finale di Champions League dell’Inter al passato glorioso della “Grande Inter”, passando per i protagonisti del presente e qualche frecciata al passato. L’ex presidente nerazzurro Massimo Moratti è tornato a parlare e lo ha fatto in due interviste distinte, concesse a La Gazzetta dello Sport e al Corriere della Sera.
Un doppio intervento che ha riacceso la nostalgia dei tifosi interisti e ha offerto uno spaccato sincero sul suo modo di vivere oggi l’Inter, da tifoso speciale.
Parlando al Corriere della Sera, Moratti si è soffermato sui protagonisti di questa stagione nerazzurra, a cominciare da Nicolò Barella, uno dei simboli dell’Inter di Simone Inzaghi, che si prepara a giocare la sua seconda finale europea in due anni:
“A me oggi piace Barella, è migliorato tantissimo. È un calciatore che ti coglie di sorpresa, salta l’uomo, combatte, è pericoloso in attacco”.
Tra i preferiti dell’ex patron nerazzurro ci sono anche Lautaro Martinez, il capitano e leader tecnico della squadra, e Marcus Thuram, attaccante francese arrivato in estate:
“Lautaro è molto forte. E mi piace anche Thuram, conosco bene suo padre”, ha detto con un sorriso, riferendosi a Lilian, ex difensore campione del mondo con la Francia nel 1998.
Particolarmente significative anche le parole su Simone Inzaghi, tecnico spesso in discussione nelle prime fasi della sua avventura all’Inter, ma oggi saldo sulla panchina e vicino alla conquista di un titolo europeo:
“Ho cambiato il mio giudizio. All’inizio non lo consideravo adatto all’Inter. Invece è molto bravo, preparato, gestisce le situazioni più delicate con tanto buon senso, sempre calmo”.
Un attestato di stima che, pronunciato da chi ha avuto sulla panchina uomini del calibro di Mourinho, Mancini e Lippi, ha un peso tutt’altro che secondario.
Inevitabile anche un commento sul nuovo presidente e uomo forte della dirigenza nerazzurra, Beppe Marotta, fresco di nomina alla guida del club dopo l’uscita di Steven Zhang:
“Fa bene il suo mestiere, l’avevo cercato già quando era alla Sampdoria”, ha rivelato Moratti, a conferma della stima di lunga data.
Infine, il cuore di Moratti torna sempre lì, a quella “Grande Inter” di suo padre Angelo, simbolo di un calcio epico e romantico:
“Era l’equivalente dei Beatles. Unica come quel quartetto che sconvolse un’epoca. Mi resta nel cuore”, ha detto a La Gazzetta dello Sport.
E quando si parla di Inter amate ma senza scudetto, impossibile per lui dimenticare la squadra del 1997/98, quella di Ronaldo il Fenomeno e della celebre sfida-scudetto contro la Juventus:
“Non vinse lo scudetto solo per una ladrata della Juve. Ma quei ragazzi erano meravigliosi”.
Parole che scaldano il cuore dei tifosi e riaprono ferite mai del tutto rimarginate. Ma Moratti, oggi come allora, resta l’anima romantica dell’Inter. Quella che crede ancora nella bellezza del calcio prima del business.
Fammi sapere se vuoi aggiungere un box di approfondimento su Simone Inzaghi, Lautaro o su Marotta presidente.