Calcio e Finanza
·25 de abril de 2025
Roma, il caso del video intimo rubato a Trigoria: «Il responsabile è scappato»

Calcio e Finanza
·25 de abril de 2025
Si tinge nuovamente di giallo il caso – risalente ormai a oltre un anno fa – del video hard girato a Trigoria (all’interno di una relazione privata), e poi diffuso in maniera incontrollata, che ha fatto scoppiare il caso alla Roma.
Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica-Roma, la società giallorossa aveva provveduto al licenziamento della donna e del compagno che avevano girato il video, con lo scandalo che era ormai stato fatto rientrare in seguito a un accordo economico superiore ai 300mila euro. Ma da alcuni documenti emerge un nuovo elemento.
Infatti, «pare che chi abbia sottratto il video privato sia un ex calciatore straniero, non più sotto contratto con la società, e rientrato nel proprio Paese d’origine». La procura federale «lo ha convocato più volte, nel tentativo — poi fallito — di interrogarlo». È la prima volta che la versione ufficiale dei fatti, contenuta nella risposta a un’interrogazione parlamentare firmata dal ministro dello Sport Andrea Abodi, conferma la fuga dell’autore.
Il ragazzo faceva parte della squadra Primavera della Roma e, all’epoca, era minorenne. Avrebbe preso il cellulare della donna con la scusa di dover fare una telefonata, e da lì avrebbe sottratto il video, che poi avrebbe condiviso con altri compagni di squadra. Risate, commenti, ma nessuna punizione. «Tutti coloro ascoltati hanno ammesso di aver ricevuto e visionato il materiale video. Tuttavia, secondo quanto riferito dalla procura federale, nessuno ha dichiarato di averlo inoltrato ad altri».
Poiché la giustizia sportiva non ha il potere di accedere ai dispositivi personali dei calciatori, le indagini si sono interrotte a quel punto. «La procura federale non ha la possibilità di condurre accertamenti sui cellulari personali dei tesserati».
A complicare ulteriormente le cose, la donna non ha presentato denuncia, dopo aver firmato un accordo che prevedeva anche la riservatezza sull’accaduto. Di conseguenza, il caso è stato archiviato, con la chiusura del fascicolo confermata anche dalla procura generale dello sport.
Per quanto riguarda la scelta della Roma di licenziare entrambi i dipendenti — nonostante la donna lavorasse in società da oltre 10 anni — il governo ha chiarito: «La questione rientra nei rapporti di lavoro privati, e dunque non è materia di intervento statale». Ha inoltre aggiunto: «Anche l’altro individuo presente nel video è stato licenziato, circostanza che sembra escludere qualsiasi ipotesi di discriminazione di genere».
Nessuna responsabilità attribuita al club, nessuna sanzione, e nessun riferimento al silenzio mantenuto nei confronti della donna vittima della diffusione. L’unico impegno espresso dal governo è quello di «promuovere una solida cultura del rispetto e dell’inclusione nello sport».
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